GILA E IL RECLAMO, Un'occasione persa...
Fonte: la Gazzetta dello Sport
Ho sperato che la Fiorentina rinunciasse al reclamo per Gilardino. Mi sembrava coerente con la politica di Diego e Andrea Della Valle, volta a sollevare il calcio dalle deplorevoli abitudini, dal giustificare tutto in nome del risultato: dal clima morbosetto, insomma, in cui si inquadra il caso Gilardino. E invece ecco un'occasione perduta: reclamo inviato e bocciato. La rinuncia, lungi dal criminalizzare il giocatore, sarebbe servita a sconfessare le regole di quella cultura inquinata in cui è avvenuto il mortificante episodio: la mano che spinge la palla in rete, lo sguardo timoroso di Gila verso l'arbitro, il grottesco esultare in ossequio a un rituale necessario. Bello sarebbe stato se la Fiorentina avesse lasciato correre, curando in casa quella ferita. Ho conosciuto Gilardino. È ragazzo corretto e bene educato. Ma, ahimé, neanche lui è stato in grado di prendersi la responsabilità personale di una confessione "dannosa" per la squadra. Nel calcio vige l'etica della furbizia, la lealtà è un optional raro, ma il senso del dramma viene proprio da coloro che potrebbero essere definiti gentiluomini del pallone. Cinque anni fa, in tempi oscuri di triade bianconera, nel corso di Juve-Bologna, Zambrotta cadde in area senza che nessuno lo toccasse. L'arbitro fischiò il rigore. Zambrotta, che ha fama di atleta esemplare, si fece da parte quasi vergognato. I giocatori del Bologna lo circondarono implorando che dicesse all'arbitro: "Sono caduto da solo". Ma Zambrotta si allineò alla legge pelosa dell'ambiente: che diritto hai tu di danneggiare la squadra che ti paga? Proprio la stima per Zambrotta mi indusse a sollevare il caso. Giraudo rispose alla sua maniera: "È tutta un'invenzione giornalistica". Non stupisce il Maradona che, a oltre 20 anni di distanza, glorifica il suo gol di mano con gli inglesi perché lui è fatto così, chiama in causa persino Dio per la diabolica abilità di quel gesto. Mi meravigliò molto, invece, l'esultanza di Raul dopo un plateale gol di braccio convalidato da un arbitro cieco. E i giornali spagnoli innalzarono una barriera in difesa del loro eroe. La prova tv, pur limitata alle azioni disciplinari, è un mezzo pericoloso, talvolta inquietante, ma purtroppo necessario. Il gesto di Gilardino, volontario o istintivo che sia, non poteva essere risparmiato. Gila riprenderà a segnare e la Fiorentina proseguirà per la sua strada.