.

GIOVANNA, Polmone d'acciaio e cuore sampdoriano

di Redazione FV
Fonte: sampnews24

Questa è la storia di Giovanna Romanato. Nata lo stesso anno di fondazione della Sampdoria nel 1946, da 66 anni tifa per i quattro colori più belli del mondo; da 56 anni, invece, le vicende blucerchiate da dentro il polmone d'acciaio. La polio, brutta malattia infettiva che l'ha colpita all'età di dieci anni, non ha smesso di farle battere il cuore per la Samp. Nonostante le mille cure a cui è quotidianamente sottoposta, non manca mai all'appuntamento della domenica pomeriggio con la partita. Domenica allo stadio ritorna l'appuntamento con l'iniziativa “un euro per Giovanna” per raccogliere fondi in suo favore. SampNews24 ha deciso di andarla a trovare nella sua casa di via Canevari, finestra aperta sul mondo. Ci basta conoscerla, guardarla negli occhi, per capire di che pasta è fatta. Ci colpisce il suo affrontare la vita sempre con il sorriso, ringraziando tutte le persone che le stanno vicina, che la aiutano; è quasi commossa da tutto l'affetto nei suoi confronti.

La sua storia parte da molto lontano. A soli dieci anni, Giovanna è una bambina come tutte le altre. Lo testimonia la fotografia appesa nella sua stanza che la ritrae sui prati dei giardini di Brignole. Poi il calvario, la bestia: «Mi sono ammalata di poliomielite all'età di dieci anni quando non c'era ancora il vaccino – ci racconta Giovanna -. Sono stata ricoverata al Gaslini per sette anni e poi mi hanno dato il polmone d'acciaio in casa. Subito a casa mi sembrava di essere più sola perchè in ospedale eravamo in tanti. Poi ho conosciuto tanti amici e sono contenta di essere venuta a casa. Il prof. Henriquet ha avuto l'idea di farmi rimanere a casa aiutata da famigliari e dalle bandati e per le spese un sacco di persone, anche che non conosco, mi aiutano attraverso dei bonifici sul mio conto corrente. Vedo che c'è tanta gente che si presta per aiutarmi e questo mi fa contenta».

La sua vita ha sempre avuto come minimo comune multiplo la Samp. Tifosa da sempre, Giovanna ha sentito i primi vagiti del sodalizio fondato da Piero Sanguineti. E da quando è dovuta entrare dentro il polmone d'acciaio, il Doria non ha mai smesso di essere il suo punto fermo della domenica e non solo: «Per me la Sampdoria è una compagnia. Quando finirà il campionato la mia domenica sarà più vuota. Seguo tutte le partite su Sky e mi agito un po'. Fino alla fine della partita, se vince, sono in ansia, a meno che non vinca 3-0. Non sono tra quelli che si arrabbiano, che se la prendono in caso di sconfitta. E poi ci sono tanti giocatori che conosco a cui sono affezionata: Palombo, Da Costa che sono venuti diverse volte ed ultimamente ho conosciuto anche mister Delio Rossi. Ringrazio la mia amica Bruna che prende l'iniziativa di portarmi i nostri calciatori».

Domenica, come detto, doppia partita al Ferraris. Prima del fischio d'inizio la raccolta fondi; poi, sul prato verde, quella sportiva contro la Fiorentina. Cosa si aspetta Giovanna da questi ultimi cinque match? «Ringrazio tutti i nostri tifosi che domenica parteciperanno all'iniziativa perchè sento che lo fanno con il cuore. Da questa stagione devono arrivare due punti. Penso che li faremo presto. Anzi spero che la Samp vinca domenica così siamo tranquilli ma un pareggio andrebbe bene» E sul futuro? «Sono una sognatrice. Edoardo Garrone, che mi piace molto, sicuramente farà qualcosa per portarci ancora più alto di adesso. Per il mercato abbiamo bisogno di un attaccante che possa segnare di più».

Giovanna segue tutto sul mondo Samp. Ed ha molto a cuore il progetto del nuovo stadio alla Foce: «Sono affezionata al Luigi Ferraris perchè sento i tifosi quando passano sotto casa mia (via Canevari, ndr) per raggiungerlo. Mi fanno compagnia. Lo stadio nuovo sarà bellissimo, se potrà essere fatto, però un po' mi dispiace non vedere più quello attuale».