GOMEZ, I motivi del mio digiuno non importavano
Fonte: Gazzetta.it
Mario Gomez, attaccante della Fiorentina, ha parlato ai microfoni del media tedesco Kicker. Ecco le sue parole: "Adesso sono in forma e questa è una cosa buona. Non ho paura di eventuali scontri di gioco che possano interessare il mio ginocchio. Non avverto alcun dolore. Presto tornerò sui miei livelli, ma questa cosa non potrà avvenire dal giorno alla notte. Il mio ritorno al gol? Si è parlato di un'astinenza di 259 giorni, ma nessuno ricordava che 200 di questi sono trascorsi tra infortuni e vacanze estive. La notizia era diventata il mio digiuno da gol, ma non importavano i motivi. La domanda che mi veniva fatta era 'quando torni?' e 'non come stai?'. Noi calciatori siamo privilegiato ma non veniamo trattati come uomini, bensì come show man. Nella mia carriera non mi era mai capitato di restare fuori per così tanto tempo, e mi sono addirittura comprato un tavolo da ping pong per cercare l'adrenalina sportiva che mi mancava tanto, anche se dovevo giocare seduto a causa del dolore al ginocchio. Il mio rientro? Durante le prime gare ero molto inquieto e anche gli autismi di squadra non funzionavano. Poi le critiche per l'stinenza dal gol non mi aiutavano. Per i difensori in questi casi è più facile perché la pressione è minore. Nella mia carriera mi è capitato spesso di giocare male, ma facevo gol e venivo trattato come un re. Contro il Cagliari ho avuto una palla gol e volevo calciare così forte da mandare il portiere in porta con la palla. Ma è andata male e il pallone è finito in tribuna. Poi finalmente il gol è arrivato. Ho pensato a Jon Dahl Thomasson. Ci ho giocato insieme a Stoccarda ed era un maestro e un esempio per me. Non cercava mai la potenza, solo la precisione. E finalmente sono tornato al gol: che liberazione. Dopo una stagione nella quale sono svaniti tutti i miei obiettivi stagionali, dal mondiale alla finale di Coppa con la Fiorentina, avevo proprio bisogno di un gol".