HENDEL, Commisso è un "Trumpettoni". E la Viola...
Paolo Hendel, attore e comico fiorentino, ha parlato anche di Fiorentina nella lunga intervista al Corriere Fiorentino. Ecco le sue risposte alle domande del giornalista:
In che cosa si sostanzia la sua fiorentinità? "Nell’uso della parolaccia, nell’ammiccamento birbante col doppio senso. Ricordo che i primi critici mi contavano le parolacce nei monologhi, ma alla fine i miei erano gli sfoghi di un pover’uomo che si guarda intorno e punta il dito verso le cose che non gli piacciono e la parolaccia diventa un ingrediente necessario"
Anche la passione per la Fiorentina però... "È una squadra capace di meraviglie quando meno te lo aspetti. E invece quando ti aspetti qualcosa, ti delude".
Tornando sul suo personaggio cult Pravettoni, c’è un qualcosa di pravettoniano in Rocco Commisso ? "Lo vedo come una via di mezzo tra Pravettoni e Trump. È un Trumpettoni" scherza, spiegando anche come nascevano le battute del personaggio che faceva riferimento al berlusconismo: "Molti non sanno che le battute le scrivevamo alla Biblioteca Nazionale di Firenze, io e il mio amico Piero Metelli che lavorava là e ora non c’è più. Scrivevamo due o tre paginette e poi andavo a Milano dalla Gialappa’s e loro ne aggiungevano altre dieci. E la televisione è quella che ti fa arrivare al grande pubblico. E questo lo devo a Pravettoni e a quei tre geni della Gialappa’s Band. Quel pubblico poi l’ho ritrovato anche in teatro".