V. PARK, Tappe e ostacoli del parcheggio per il cs
Fonte: quiantella.it
Nell'intervista rilasciata ieri dal presidente viola Rocco Commisso si è parlato anche del Viola Park con i lavori che procedono spediti. Il patron però ha fatto allusione al fatto che prima di dicembre devono essere stati costruiti quei parcheggi promessi intorno al nuovo centro sportivo viola e in più anche la tramvia. Il sito quiantella.it ha provato a fare il punto della situazione: innanzitutto va ricordato che la capienza del mini stadio (3.000 posti) sarà limitata a 1.500 spettatori fino a quando il parcheggio non sarà realizzato.
L’area in questione, di circa 3,5 ettari, è quella che si incontra percorrendo via Pian di Ripoli, prima di arrivare al Viola Park. Attualmente quei terreni sono coltivati dall’azienda Olivart che, sull’angolo con via Nave a Rovezzano, ha anche un piccolo punto vendita. Il primo atto necessario per la costruzione del parcheggio è l’approvazione dei nuovi strumenti urbanistici del Comune di Bagno a Ripoli. Perché è lì che l’area, oggi agricola, viene destinata a parcheggio pubblico.
Il sindaco Francesco Casini contava di arrivare all’approvazione in Consiglio comunale lo scorso dicembre, ma alcuni adempimenti sono andati per le lunghe e una data per l’inserimento nell’ordine del giorno del Consiglio ancora non c’è. Preliminarmente manca ancora almeno una riunione della Commissione urbanistica, propedeutica all’approdo in Consiglio. La previsione è che l’approvazione arrivi a marzo.
Poi ci sarà l'esproprio dei terreni. L’esproprio può essere bonario, cioè con l’espropriato che accetta un’indennità maggiorata senza fare resistenza, oppure tradizionale con una possibile battaglia amministrativa (il Tar) che allungherebbe i tempi. Inoltre c’è da trasferire l’attività di Olivart in altra zona, ma non dovrebbe essere un problema perché i terreni sono già stati individuati lungo via di Rosano, nella zona di Rimaggio, dove l’azienda ha già delle coltivazioni. Non c’è invece ancora un accordo tra i titolari di Olivart e il Comune sull’ammontare dell’indennizzo per il trasferimento delle strutture (serre, casotto di vendita, impianti irrigazione) e la riattivazione di terreni non coltivati da tempo. La richiesta pare sia intorno ai 100mila euro.
Infine occorre tenere presenti i tempi della gara d’appalto per la tranvia in cui sono saranno inseriti i lavori del parcheggio e infine i sei mesi necessari alla realizzazione vera e propria dell’area di sosta. L’ipotesi più realistica è che i lavori del parcheggio inizino tra gennaio e febbraio del 2023 per concludersi entro l’estate dello stesso anno.