IL COMMENTO, Biraghi e la "sindrome Parisina"
“Parisina, sono Saverio, mi è venuta un’idea per salvare Vitellozzo…”. “Ah grazie Mario”. Con questa citazione di Non ci resta che piangere Stefano Cecchi apre oggi la sua rubrica Manca l’amalgama, spazio settimanale sulle colonne de la Nazione, in cui questa volta con un’interessante analogia analizza il rapporto tra Cristiano Biraghi ed il tifo fiorentino. La citazione che serve per spiegare la “sindrome Parisina” che ha colpito Biraghi. Così come il personaggio del film non riusciva mai a rendere merito per quanto fatto a Saverio (Benigni), allo stesso modo la tifoseria della Fiorentina non riconosce alcun merito a Biraghi, neanche dopo un gol da cineteca come quello messo a segno col Verona.
"Che giochi bene o che giochi male, ogni merito non gli viene riconosciuto. In questo caso Biraghi è un po’ come il Saverio del citato film. “Sembra esserci una condanna trascendente nella colonna sonora di brusii e borbotti che, da sempre, accompagna le prestazioni in viola di Biraghi, calciatore incapace di generare empatia. (…). Una condizione che rischia di diventare eterna, visto che i simpatici invecchiano e gli antipatici non muoiono mai”.