ITALIA-MONTENEGRO, Jovetic la spunta su Gilardino
Fonte: La Repubblica
Gilardino contro Jovetic: c´è un po´ di Fiorentina dentro Italia-Montenegro. Partita che vale tanto. Per tutti. L´altra metà del gruppo viola, Gamberini e Montolivo, è fuori dai giochi. Questa tappa di avvicinamento ai prossimi Mondiali se la sono vista dalla panchina. Capita. E forse per Prandelli va meglio così. Sabato c´è la Reggina, serve gente fresca. Gila contro Jo-Jo, buffo il calcio. Il ragazzo che a Firenze ha ritrovato se stesso dopo una stagione dannata al Milan, e il ragazzino che non è ancora diventato grande, però lo può diventare. Per ora gioca poco, ma non importa. «Sono giovane, ho tempo» ha spiegato nei giorni scorsi.
Già, e Prandelli sa come si fa con i ragazzi come lui. Ci vuole pazienza. Ma i numeri ci sono. Anche contro l´Italia Jovetic ha fatto vedere che nei suoi piedi c´è molto del futuro della Fiorentina. Nella sua nazionale Stevan gioca centrale nella linea dei tre che stanno dietro all´unica punta, Vucinic. Jovetic corre, va a recuperare un sacco di palloni, torna pure in difesa se c´è da dare una mano. Insomma, fa un po´ di tutto. «È in grandissime condizioni fisiche» ha spiegato Savicevic, che oggi fa il presidente della federazione del Montenegro, ma in passato ha fatto il fenomeno nel Milan. A lui Jovetic piace moltissimo. «È anche più forte di me». Appunto. Ed è proprio Jovetic a dare il via all´azione del momentaneo pareggio montenegrino. Recupera palla a centrocampo e fa correre via Vucinic, che poi fa tutto da solo, dribbling e gol. Bella azione.
L´Italia però è un po´ più squadra. Gilardino in zona gol si vede poco, nel secondo tempo ha pure sbagliato un gol facile, ma il resto del gruppo se la cava. Soprattutto sulle fasce dove la squadra di Lippi macina chilometri e palloni. Due reti di Aquilani, un centrocampista. Il buon Gila questa volta è rimasto a secco. Due partite in azzurro, nemmeno un gol. «Si rifarà a Monaco» sperano i tifosi.
Gilardino e Jovetic, due facce della stessa partita. Stevan ha scaricato in nazionale la sua voglia di giocare. La sua esuberanza, i suoi colpi. Ha fatto correre la squadra, ha verticalizzato, ha cercato di aprire un varco nella difesa azzurra. Insomma, ha fatto quello che sa fare, ha fatto andare il pallone cercando spesso l´uno contro uno. Nel secondo tempo ha pure sfiorato il gol, il suo tiro di destro è uscito di poco. Una prestazione confortante in vista dei prossimi impegni che aspettano la Fiorentina. Nei prossimi due mesi ci sarà una partita ogni tre-quattro giorni, Prandelli avrà bisogno di tutti, anche della concretezza di Jovetic, un ragazzo cresciuto in fretta.
Ieri sera ha affrontato l´Italia senza paura. Ha giocato a testa alta. Con convinzione. Il suo amico Gilardino invece ha faticato. Ha giocato per gli altri, ha fatto salire la squadra, ha fatto la sponda, è stato un punto di riferimento importante, però gli è mancato il gol, che per un attaccante è tutto. O quasi. Nei minuti finali di gara conquista pure una punizione importante dal limite. Ma De Rossi non concretizza. Con un gol, forse, sarebbe cambiato anche il senso alla gara dell´attaccante viola. Ma d´altra parte ci sono partite che vanno così. Dall´inizio della stagione Gilardino non si è mai fermato, è il giocatore della Fiorentina che ha giocato di più. Forse la fatica inizia a farsi sentire. Più Jovetic di Gilardino, la sfida a distanza l´ha vinta il ragazzino con i riccioli da rock star anni Settanta. È ispirato Jovetic. È ovunque. La sua condizione tiene e alla distanza fa pure la differenza. Jovetic non si ferma mai, corre fino alla fine. L´Italia si allunga e Gilardino è sempre più solo. Invece Jovetic spinge il Montenegro avanti. Con rabbia e con coraggio, con qualche pallone inventato. Prende pure un sacco di botte e ogni tanto scappa via. Ancora Jovetic, ancora un tiro di destro, ancora un pallone che sfiora il palo. Niente da fare. Finisce così, vince (2-1) l´Italia. Per il Montenegro è stata una serata difficile. Nonostante Jovetic.