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JOAO PEDRO, Creduto alla buona fede: io innocente

di Redazione FV

Joao Pedro, attaccante del Cagliari, ha parlato dopo la squalifica di sei mesi da scontare per la positività all’idroclorotiazide – un diuretico – nei test antidoping post Sassuolo e Chievo. "Sono stati momenti difficili da spiegare, eravamo sicuri di non aver fatto niente, se parliamo di doping è molto complicato. Però eravamo convinti della nostra innocenza, oggi è stato particolare, pesante, avevamo lavorato - insieme ai legali - per l'assoluzione, perché siamo convinti della mia innocenza".

Sulla richiesta. "Quando la procura chiede 4 anni ti mette in difficoltà, ora questi sei mesi... almeno hanno capito che non c'è stata malafede da parte mia. Non è stato facile arrivare fino a qui, non sarebbe carino gettare tutto alle ortiche, né vorrei sbagliare. Dopo il deferimento era la parte umana che mi interessava, più che la carriera. Sono stato squalificato per i miei comportamenti con la Fiorentina, quattro giornate, sapevo che fosse giusto. Prendere quattro anni, quando sei ventiseienne, è difficile tornare a livello. Per me sarà come una rinascita, d'ora in avanti vedrò le cose in maniera diversa. Giulini qui a Roma? Abbiamo un rapporto molto bello, dopo 4 anni, il presidente mi è stato vicino e lui è voluto venire qui perché mi conosce come persona. Ora non posso permettermi di rischiare più niente".

Sull'ultima giornata. "A parte vivere due mesi in modo diverso, mi sono tenuto sempre in forma per giocare. Mi sono messo subito a disposizione del mister, credo che i ragazzi non meritino questa situazione, poi volevo essere al loro fianco, aiutando con quel poco che avevo. Domenica vorrei esserci, purtroppo non posso. I ragazzi se la caveranno alla grande".