KUZ, Quel conto aperto con il gol
Ha un conto in sospeso lunghissimo, Kuzmanovic. Con chi? Con la porta avversaria. Anzi, con tutti quei pali e quelle traverse colpite a ripetizione e che gli hanno impedito di arrotondare (ovvero rendere decisamente più pesante) il discorso relativo ai gol segnati. E ieri sera — primo vero lampo di Palermo-Fiorentina — non è stato un palo o la traversa a negare al serbo l’emozione del gol, bensì quella respinta sulla linea di quello che appena qualche mese fa era un suo compagno di reparto in viola, Fabio Liverani. La foto di Kuz è stata così, ancora una volta, quella del giocatore che si passa le mani fra i capelli, impreca contro la fortuna e scuote la testa rassegnato.
GIÀ, PERCHÉ il gol, il serbo gigliato nel sangue ce l’ha davvero. Ci prova e ci riprova, ma la sorte sembra non aver ancora deciso di dargli una mano. Tatticamente la serata di Palermo ha offerto un Kuzmanovic disciplinato e attento nel lavoro di raccordo fra la difesa e l’asse d’attacco gigliato. Kuz ha incrociato spesso Bresciano, dedicandosi anche a cercare di frenare la fantasia di Liverani senza però complicarsi la vita mettendosi all’inseguimento dell’ex compagno quando il Palermo riusciva a sganciarsi in avanti. Ma è sulla voglia di segnare che bisogna continuare a soffermarsi quando si parla di Kuzmanovic. Anche se, per la verità, dopo quella deviazione sulla linea, il serbo in zona tiro lo si è rivisto con il contagocce. Un paio di incursioni in appoggio a Mutu e Santana prima del 45’, e freno a mano tirato grazie al vantaggio firmato da Gilardino e soprattutto dopo il raddoppio di Mutu. Finita qui? Macché. Kuzmanovic ci ha riprovato anche con un diagonale, in velocità, che ha costretto Amelia a superarsi. E per il viola ancora quella foto: mani nei capelli e tanto disappunto. Il gusto del gol, insomma, rimane un miraggio. Poi la sostituzione e l’abbraccio con Almiron. L’appuntamento con il gol? Magari alla sfida con l’Inter, mercoledì notte.