LO MONACO, ACF: prima del tecnico serve club forte
Il dirigente sportivo Pietro Lo Monaco ha parlato a TMW Radio, dicendo la sua anche sulla Fiorentina, a partire su chi dovrebbe essere il prossimo allenatore viola: "Serve una società forte o puoi prendere chi vuoi. Senza quella, capace di supportare ed essere cartina di sole per il tornasole, diventa tutto vano. Se vanno bene le cose viva il Papa, sennò dagli all'untore. La Fiorentina deve darsi un assetto forte e perseguire obiettivi. Ho letto di polemiche di Commisso contro una parte della stampa ma queste cose non fanno bene a nessuno. Se non si va bene, si è uomini di spettacolo e le critiche vanno accettate, per dare una certa competitività alla gente di Firenze".
Quindi servirebbero nuove figure?
"Vi faccio un esempio. Tre anni fa c'era Dionisi che allenava l'Imolese e che io volevo prendere (al Catania, ndr). Quando prendi un giovane, devi avere la forza aziendale di poterlo supportare. Con quella hai anche gli allenatori di livello. Oggi poi c'è un ricambio generazionale: ai soliti nomi si sono aggiunti nuovi tecnici che si stanno ponendo come il futuro. Se uno è bravo in B è bravo pure in A, cambiano solo le tensioni e ciò che ti porta piazza e sistema. Così puoi fare operazioni importanti senza dover ricorrere per forza ai soliti noti, con cui rischi di spendere soldi per poi cambiarli comunque perché le cose non vanno".
Chi è la sua personale delusione della Serie A?
"Torino. Non ne hanno indovinata una, non avessero avuto Belotti... Hanno avuto mille problemi, devono sempre ricominciare. A un certo punto anche il Cagliari era in crisi ma ha fatto un finale splendido, salvandosi in maniera serena. Un'altra delusione è stata la Fiorentina, l'organico presupponeva qualcosa di diverso. Sulla retrocessione del Benevento dico che non mi meraviglia più di tanto: se guardate, in Serie A, negli ultimi anni è sempre retrocesso qualcuno che a febbraio-marzo sembrava non retrocedesse né in cielo né in terra. Sarà che stacchi e paghi ogni errore... Ci sono state però bellissime favole, come lo Spezia: con una squadra giovane e dal costo contenuto hanno raggiunto la salvezza attraverso il gioco, mettendo in mostra il valore dell'allenatore Italiano".