LOTITO IN LEGA, Siamo qui per cambiare il calcio
Fonte: TMW
La riduzione del numero di extracomunitari tesserabili e l'accordo collettivo con l'Assocalciatori: sono i due temi principali all'ordine del giorno dell'assemblea straordinaria della Lega di serie A da poco cominciata, utile a formulare la posizione dei club in vista del Consiglio federale di domani. "Noi vogliamo cambiare il calcio nell'interesse generale del sistema, non delle singole società", ha spiegato arrivando in Lega Claudio Lotito, presidente della Lazio e consigliere federale: "Si tratta di stabilire quale ruolo debba avere la Lega di serie A nel sistema calcio: è il soggetto che dà risorse e traina il sistema, ma allora può essere subordinata e accettare tutto senza fiatare?". A proposito della riduzione degli extracomunitari tesserabili, l'altro consigliere federale Massimo Cellino ha ribadito la contrarietà della Lega di serie A. "Per me c'è da puntualizzare e chiarire certi equivoci che ci sono stati; non penso ci saranno grossi problemi - ha spiegato il presidente del Cagliari -. La Lega, purtroppo, rappresenta una percentuale molto bassa in Consiglio federale, forse molte volte un atteggiamento diverso sarebbe auspicabile, tutto qui. Cerchiamo peròdi distendere gli animi, lo scontro non porta in questo momento a nessun vantaggio". A Lotito ed agli altri presidenti non è affatto piaciuta la minaccia dell'Assocalciatori sul rinnovo del contratto collettivo. "Non si tratta di potere: il calcio ha bisogno di cambiamenti strutturali, normativi e comportamentali - ha osservato -. Ma ci sono alcune componenti del mondo calcistico che questo cambiamento non lo vogliono. Se adotteranno posizioni muscolari noi ci adatteremo, ma non è questo il modo di lavorare per il bene del sistema". All'assemblea odierna partecipano i rappresentati di tutti i 20 club. Tra gli altri sono presenti il presidente della Juventus, Andrea Agnelli e l'ad Beppe Marotta, l'amministratore delegato dell'Inter, Ernesto Paolillo e il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini.