MANCHESTER CITY, Gli sceicchi su Pastore e Cavani
Fonte: TMW
Una campagna acquisti faraonica. Il Manchester City degli sceicchi spende e spande ma non vince. La Premier League come immenso tributo alla voglia di campioni, di calcio e di opulenza che arriva dai petrodollari, con la pretesa di stravolgere un mondo ricchissimo, sovvertire le regole non scritte che Manchester è rossa e non azzurra, che la Premier è rossa e non azzurra. Il due a uno dell'Old Trafford ha sancito l'inadeguatezza dei Citizens per la vittoria finale, con la vetta che dista otto lunghezze - ipoteticamente undici - nonostante una panchina da favola con Vieira, Wright-Phillips, Given, Boateng, Dzeko, Tourè e Jo. Il pareggio di Salonicco ha poi cementato la certezza di avere ancora qualcosa da recuperare nei confronti dei top club d'Europa. Possibile che gli sceicchi decidano di dare un'ulteriore opportunità a Mancini, nonostante i milioni spesi, anche solo per l'approdo in Champions League, comunque a rischio visto che il Tottenham è a due punti e il Chelsea in ascesa.
Dall'anno prossimo, però, non si può più sbagliare. E le parole di Mancini, sono una sentenza in questo senso. "Il presidente del Palermo Zamparini ha detto di aver ricevuto una telefonata dal Manchester City per Pastore ma non sapeva l'inglese? Questo vuol dire che non ero io al telefono, sennò gli avrei parlato in italiano... Al City interessano i giocatori bravi e Pastore è bravo, come Cavani e tanti altri". I due sudamericani per tappare i buchi di un City interessante ma non ancora stratosferico, che dovrà aspettare gli investimenti estivi per consolidare ancora il proprio strapotere economico. Per dimostrare che