MANCINI, La Fiorentina farà molto bene
Fonte: Sportmediaset.it
Roberto Mancini continua a vincere anche da disoccupato. Nonostante l'esonero dalla panchina dell'Inter, il tecnico di Jesi ha ricevuto a Viareggio il premio "Tommaso Maestrelli" come miglior allenatore della serie A nella stagione 2007/08. L'occasione è stata buona per parlare della sua Inter ("E' ancora la più forte. Dietro ai nerazzurri vedo Milan e Juve") e di Balotelli ("Ha qualità e ampi margini di miglioramento").
In attesa insomma che Mourinho raccolga magari la sua eredità di allenatore vincente con l'Inter, Roberto Mancini continua a ricevere riconoscimenti per il lavoro svolto alla guida dei campioni d'Italia. Il tutto alla faccia di Massimo Moratti, che ha preferito sostituirlo con il tecnico portoghese. Fatto sta che, nell'ambiente, Mancini continua a essere gettonatissimo. Gettonato, almeno, a sufficienza per meritarsi il 29imo Premio Tommaso Maestrelli e il "titolo" di miglior allenatore della passata stagione. Non molto, per dirla come in realtà è, ma abbastanza per emozionare il Mancio: "E' un premio che mi fa molto piacere perché intitolato prima a una grande persona e a un grande allenatore - ha detto -. Da ex giocatore e allenatore della Lazio non può che farmi estremamente felice". E ancora: "Quello che posso dire di Maestrelli è che è riuscito a vincere e a far bene alla Lazio, nei periodi in cui Juventus, Torino, Milan vincevano. A Roma tutto questo era difficile e lui invece c'è riuscito. Lo paragono a grandi personaggi come Herrera e Facchetti. E' un personaggio inarrivabile".
Poi, ai giornalisti che gli chiedevano a chi volesse dedicare il premio e, se tra questi ci fossero i giocatori dell'Inter, Mancini ha spiegato, senza fare una piega, che "effettivamente il merito è anche loro. Se sono qui è perché hanno contribuito a farmi essere il prescelto dagli organizzatori". Se poi questo basti a fargli sentire la nostalgia della "sua" panchina, questo non è dato saperlo perché, pare ovvio, il dribbling del Mancio sulla questione è di quelli secchi che ti lasciano sul posto senza capire bene cosa ti sia accaduto intorno. Anche perché in tutti questi mesi, quando sarebbe cioè stata lecita una certa "sofferenza" nei confronti dell'Inter, il tecnico di Jesi ha invece sempre avuto ottime parole per la squadra e i suoi ex giocatori. Da Balotelli ("Mi fa ovviamente piacere che Casiraghi l'abbia convocato nell'Under 21: è un ragazzo che ha qualità e ampi margini di miglioramento"), al resto della truppa ("L'Inter era già forte. Ora lo è ancor di più quindi è senz'altro tra le favorite per lo scudetto. Dietro vedo Milan e Juve. Ma faranno bene Fiorentina, Roma e Napoli").
Resta il tempo per spiegare che "non c'è niente all'orizzonte, ma resto in attesa" di una chiamata da qualche altra squadra e per rispondere a una domanda su Stefano Borgonovo, il suo ex collega colpito dalla Sla: "La 'denuncia' di Stefano ha coinvolto effettivamente il mondo del calcio, però non sono così certo che solo questo sia l'aspetto su cui riflettere. Credo che purtroppo non si possa dire con certezza che solo il mondo dello sport, e del calcio in particolare, abbia questa responsabilità. La cosa più importante per me è che Stefano possa guarire al più presto".