MASINI, Ci vorrebbero altri tre come Chiesa
Marco Masini ha rilasciato una lunga intervista sulla Fiorentina, di cui è grande tifoso. Eccone alcuni stralci tratti dal Brivido Sportivo già on line per Fiorentina-Sassuolo: "La Fiorentina vive oggi un momento difficile, di ricostruzione ed è passata da una distruzione totale. Quando vendi tutti, ovviamente la squadra diventa un’altra. “L’altra Donna” dei Pooh credo sia la canzone adatta a descriverla, perché non è la Fiorentina che conosciamo, ma un qualcosa di nuovo, che deve nascere e chissà che non possa essere anche migliore, ma ci vorrà del tempo per capirlo. Ci sono ancora molte porte da sfondare. Speriamo che i giovani non vengano messi sul mercato già dall’anno prossimo, senza farli crescere. Interrompere ancora una volta il cammino di progettazione di un percorso non credo che sarebbe una buona idea. (....) Pioli? Lui è partito con l’idea di un modulo a 4 dietro, anche molto rischioso, con due soli centrocampisti. Per questo non ho capito bene l’acquisto di Benassi. Probabilmente Pioli si è dovuto adattare. Se manca il leader? "L’errore principale è che oggi che non si può prescindere da Federico Chiesa, se manca lui manca fantasia, perdi prepotenza davanti, sfondamento, perdi nell’uno contro uno. E’ l’unico che tira e centra sempre la porta. Ce ne vorrebbero altri tre come lui… Astori lo considero un giocatore d’esperienza, nonostante qualche errore di troppo. Ma vedi Bonucci, basta cambiare gli uomini che hai intorno che non sembri più ciò che eri. Della Valle? Non so se realmente la società sia stata messa in vendita, se così fosse spero arrivi presto un buon compratore che faccia felice i Della Valle e i tifosi. Se così non fosse spero che Firenze possa regalare alla città un progetto importante fatto di stadio, di cittadella. Attraverso un grande indotto economico tutto cambierebbe. Della Valle, che è un grande imprenditore, non può prescindere da questo. Firenze è sempre stata un po’ lenta a scegliere. Ci sono troppi paletti che bloccano la strada. E’ un grande progetto questo, di integrazione europea. Potrebbe essere un momento di riscatto per toglierci di dosso l’etichetta di provinciali”.