MASPERO, Mi occupo di infortunistica e alleno in D
Riccardo Maspero ha raccontato a Tuttomercatoweb come sta passando la sua vita dopo aver chiuso con il calcio giocato, dopo una carriera che lo ha visto indossare anche la maglia della Fiorentina: "Anzitutto ringrazio mia moglie, fautrice di tutto questo. L'azienda sua famiglia costruisce sollevatori per moto, per officine. Da lì abbiamo pensato che sarebbe stato opportuno investire sull'antinfortunistica, settore a nostro avviso in via di sviluppo. L'abbiamo creata e adesso facciamo dispositivi di protezione contro le cadute dell'alto. Sembra una cosa semplice ma dietro c'è tutto un lavoro complesso. Siamo sul mercato da una decina d'anni e posso dire che ormai l'azienda cammini da sola".
Il calcio nel frattempo ha un ruolo ancora attivo: alleni il Franciacorta, in Serie D. Come fai a coniugare entrambe le cose?
"Una volta smesso di giocare ho fatto il corso di allenatore e nel frattempo ho iniziato ad andare all'azienda di mia moglie. Da lì è partito tutto il discorso e pian piano ci siamo messi a creare questa nuova società. Solo successivamente ho iniziato ad allenare, pertanto mi sono un po' defilato dall'azienda che andava avanti con l'occhio di mia moglie. Anche adesso ovviamente sono un po' più defilato, perché l'allenatore richiede tempo da dedicare al calcio".
La tua giornata tipo?
"Al mattino mi sveglio e preparo quello che è il mio allenamento quotidiano. Poi vado in azienda, vedo se ci sono problemi oppure vado in qualche cantiere. Tempo libero, tra calcio, azienda e tre figli, nemmeno a parlarne...".
A proposito di figli, cosa consiglieresti a loro?
"Giocano a calcio ma dev'essere un divertimento. Adesso poi emergere è ancor più difficile, per cui un ragazzo deve prima di tutto pensare a costruirsi una vita e a studiare".
Quanto influisce il gestire un'azienda nella carriera di allenatore?
"Indubbiamente influisce tanto. Ci sono state delle offerte in cui avrei dovuto spostarmi da casa, però quando hai delle responsabilità in azienda diventa difficile spostare tutto. Il calcio per me resta una passione ma è difficile programmare a maggior ragione di questi tempi, sai che è difficile restare a lungo su una panchina. Per cui nelle scelte pondero bene i pro e i contro".