MILAN, Non pensare di aver già vinto coi viola
Fonte: MilanNews.it
Quello che doveva succedere è successo. Forse è più importante questo dei 3 punti guadagnati in una partita. Insomma, dopo la tripletta dell’anno scorso che tanto ha fatto male, il fatto di ritrovare la stessa Inter fa sempre piacere. Mi spiego meglio. Nel marzo del 2007 ci fu il derby di Ronaldo. Tanto per intenderci, quello in cui i tifosi nerazzurri prepararono 80mila fischietti per il “fenomeno”. Ebbene lui segnò. Mise le mani alle orecchie per sentirli tutti quei fischi. La vittoria del Milan si spense poi con i gol di Cruz e l’Ibra nerazzurro. Però quello che doveva succedere, successe. L’onta del gol del grande ex rimase impressa in quegli 80 mila fischietti che restarono afoni per circa 45 minuti. Questa è storia. Come lo è il gol di Seedorf del 3 a 2 finale dopo il 2 a 0 dell’Inter. A ribaltare il match ci pensarono Tomasson, Kakà e poi l’olandese, altro grande ex. Ci fu anche una punizione di Pirlo (ex Inter) a portare in vantaggio i rossoneri in un derby che poi venne perso per un tiraccio di Cambiasso non esattamente imprendibile per Dida. Insomma con Ibra in rossonero che cosa mai sarebbe dovuto succedere nel derby? Esattamente quello che è accaduto. Non ero certa dei tre punti, ma avevo la garanzia che avrebbe segnato lo svedese. Perché quello che deve succedere, all’Inter succede. Nel bene e nel male. Certo, la tripletta, ma soprattutto la vittoria della Champions League, avevano cancellato i luoghi comuni nei confronti dei cugini. Ma ora si può dire che certe peculiarità restano. La sfortuna con gli ex è qualcosa che l’Inter ancora non riesce a scacciare. Il Milan, dal canto suo, non riesce a finire una stracittadina in equilibrio numerico. I fantasmi del 4 a 0 subito da Leonardo lo scorso anno, si sono ripresentati tutti insieme (anche con prole, qualora i fantasmi si riproducessero!!!) quando Abate è stato protagonista di una stupidaggine. Due minuti prima il medico aveva detto ad Allegri di cambiarlo. Il terzino aveva chiesto di rimanere in campo e la frittata è stata fatta. Ora io dico, se fosse stato uno tra Nesta, Thiago oppure Ibra a chiedere di restare in campo, non avrei avuto dubbi a lasciarlo dentro, ma con Antonini pronto a buttarsi nella mischia e con Abate già ammonito non c’erano davvero motivi per temporeggiare. Questa volta è andata bene, però è la cura dei dettagli a rendere grande una squadra e (mi scoccia dirlo) bisogna davvero chiedere a Mou per garanzie. Ora sabato c’è la Fiorentina a San Siro. Pregasi non entrare in campo pensando di aver già vinto tutto!!! Ci vuole ancora tanto sacrificio, tanto cuore e tanta umiltà. Perché vincere il derby è meraviglioso, ma vincere lo scudetto è ancora più bello…