MOGGI, I perchè della disfatta interista e italiana
Fonte: TMW
Bilancio concluso: disfatta inequivocabile. Impossibile commentare in maniera diversa da questa la disastrosa performance delle nostre squadre nella massima competizione europea. Tre sconfitte su tre, tutte pervenute peraltro tra le mura amiche, a testimonianza di quanto poco vada a contare il fattore campo se la differenza a livello tecnico, tattico e fisico è così rilevante. Già, perchè il problema di Inter, Milan e Roma è stato di dimensioni ben più congrue di quanto non suggerisca il risultato, al punto tale da generare riflessioni che dovranno sicuramente caratterizzare l'approccio al futuro remoto più ancora che a quello immediato. La mia idea è che nessuna delle tre riuscirà a ribaltare il verdetto dell'andata, anche se sarei felice di essere smentito dai fatti. In ogni caso, mi premono alcune considerazioni in relazione all'ultima e più bruciante disfatta, quella nerazzurra contro il Bayern di Monaco, perchè esemplificativa del degrado che sta coinvolgendo il nostro movimento calcistico, avendo intaccato anche il club che nella stagione scorsa era stato in grado di trionfare in ogni competizione. L'impressione che mi sono costruito guardando il match, è stata quella di un'Inter dal destino segnato. Serve una rifondazione. Sono infatti troppi, perlomeno a mio parere, i giocatori giunti alla fine della loro carriera ai massimi livelli, tanto da risultare quasi alla stregua di un peso per la manovra della squadra. Maicon è il fratello timido ed impacciato dell'inarrestabile freccia che seminava il panico sulla sua corsia solo dodici mesi fa, Cambiasso oltre ad una mobilità limitata, palesa lacune preoccupanti anche a livello fisico, tanto da mancare di lucidità in momenti nei quali era invece spesso risultato decisivo in passato. Lo stesso Sneijder, pur essendo ancora nel fiore della carriera, non sta ripercorrendo le orme di quanto magistralmente costruito una stagione fa. Troppo difficile anche per un fenomeno come Eto'o trascinare da solo un peso del genere, ed ecco che i connotati della sconfitta appaiono decisamente più definiti. L'ironia della sorte, ha poi voluto che i tedeschi si siano presi la loro rivincita proprio sfruttando le caratteristiche chiave dell'Inter dello scorso anno. La riprova concreta si ha con le parole di Louis Van Gaal, abile nel provocare ed innervosire gli avversari con precisione e tempismo quasi scientifici, ottenendo poi sul campo la reazione preventivata. Il resto lo hanno fatto i limiti organizzativi di un centrocampo che lasciava costantemente l'uno contro uno a gente come Robben e Ribery: una scelta suicida che ha poi causato al reparto difensivo nerazzurro i danni che tutti hanno avuto modo di vedere.
Tutto male, insomma, a partire da un Leonardo che mi è parso troppo impegnato a far suoi i diktat presidenziali anche in materie come Calciopoli, per organizzare al meglio una squadra che ne ha poi subito le conseguenze sul campo. L'unica speranza fondata per la stagione interista, dunque, è quella relativa al campionato. Una vittoria a Marassi con la Samp unita ad un colpaccio del Napoli a San Siro aprirebbe scenari che fino a qualche mese fa sembravano utopia. Certo è che se invece dovesse verificarsi la situazione opposta, la stagione nerazzurra sarebbe finita con troppi mesi d'anticipo.
Per quanto riguarda la sfida di San Siro, poi, fate attenzione alle scelte di Mazzarri. Mi spiego: la mancanza di Lavezzi sarà uno degli aspetti fondamentali della partita. Penso che lo stesso Cavani senza l'argentino veda molto limitata la sua pericolosità. Una soluzione potrebbe essere quella di avanzare il raggio d'azione di Zuniga, fino a portarlo ad agire sulla linea degli attaccanti. Vedrete che il tecnico partenopeo penserà anche a questo tipo di eventualità.
Cambiando obiettivo, voglio fare un plauso a Vincenzo Montella. Il neo tecnico romanista mi è sembrato intelligente nelle scelte che stanno portando la Roma ai primi sintomi della sua rinascita. E' bastato rimettere Pizarro nel cuore del gioco, ed utilizzare Totti a piccole dosi per ritrovare la vittoria perduta. Penso che i giallorossi daranno del filo da torcere a tutti in questo finale di stagione, e non li vedo affatto fuori dalla corsa ad un posto Champions. Relativamente ai capitolini, non posso che chiudere il nostro appuntamento settimanale con una considerazione inevitabile. Banti ci è ricascato, non espellendo De Rossi nonostante il fallo di mano, e facendo il paio con il fallo di mano di Robinho ignorato tre giorni prima. Se a ciò aggiungiamo il gol di Ranocchia contro il Cagliari la domanda sorge spontanea: e se fosse successo alla mia Juve?