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MONTELLA, LA PAZIENZA HA UN LIMITE...

di Stefano Borgi

Lo sfogo, tenue ancorchè discreto, espresso con i consueti toni pacati, arriva alla fine. Dopo l'ultima domanda, dell'ultima intervista. Siamo intorno a mezzanotte, ed il malcapitato giornalista chiede: "Mister mi scusi, c'è stato qualcosa o qualcuno che stasera in particolare le ha dato noia?" E' lì che Montella ha perso la pazienza. Prima di allora c'era stato lo "ius primae noctis" di Sky, quindi a scendere i contribuenti meno privilegiati di Mediaset e Rai. Tutti, più o meno sullo stesso piano, tutti che sfrucugliavano le situazioni negative. Dagli episodi arbitrali alla querelle col medico sociale, alle prestazioni balbettanti dei vari Borja Valero, Gonzalo, Cuadrado... Per arrivare all'ennesima occasione persa da Mati Fernandez, alla leggerezza di El Hamdaoui, alla domanda delle domande: "Quando rientra Jovetic? Come sta Jovetic? Ma stasera, sarebbe servito Jovetic?" Nessuno che chiedesse, o riconoscesse la forza di volontà della Fiorentina, capace di rimontare un risultato nonostante la condizione incerta, capace (nonostante tutto) di mantenere il quarto posto, capace di sfiorare la vittoria con l'occasione di Aquilani nel recupero. Nessuno, insomma, che trovasse qualcosa di buono in una serata nella quale la Fiorentina ha comunque allungato la serie positiva, ora arrivata a nove partite consecutive. Nella quale ha mandato in rete il 14° marcatore stagionale. E allora Montella ha sbottato: "Ragazzi - ha detto ad una sala stampa attonita - abbiamo pareggiato una partita, non è successo niente. La potevamo vincere come la potevamo perdere, ma è solo un pareggio". Insomma come canterebbe Battisti... prendila così, non possiamo farne un dramma. E allora ci sono venute in mente le parole di Nils Liedholm. "Firenze? Va presa così com'è - sosteneva il "barone" svedese. Se vinci 3-0 loro ti chiedono: perchè non si è vinto 4-0?" Obiettivamente abbiamo sempre ritenuto eccessiva questa affermazione, che ha fatto storia, quasi giurisprudenza. Però non esiste cosa peggiore che abituare "male" un pubblico, una tifoseria. Gli stessi giornalisti che comunque sono di parte, nascono tifosi fino a quando qualcuno da' loro la possibilità di scrivere, di fare opinione. Di contro vanno capiti: dopo due anni di nulla cosmico e quattro mesi di ricchi premi e cotillones, fa strano vedere la Fiorentina di Montella soffrire contro una squadra (la Sampdoria) che fino a due settimane fa perdeva contro chiunque, e per la quale solo buoni e titolati uffici (la Juventus) hanno evitato l'esonero di Ferrara. Senza contare che nel pomeriggio avevano vinto tutte le avversarie: Milan, Juventus, Lazio, Inter, Napoli, Roma... nessuna esclusa. Tutte, meno che la Fiorentina. Noi, da questo umile scranno, diciamo che quello contro la Sampdoria è un punto guadagnato. Diciamo che partite come queste è più facile perderle che vincerle. Che partite come quella contro la Sampdoria, se sei una squadra normale le perdi, se sei una grande squadra le vinci, se sei (come in questo momento è la Fiorentina) una buona squadra che studia da grande, le pareggi rischiando persino di vincerle. Noi non perdiamo la pazienza come Montella, ma rivendichiamo il diritto della squadra viola a sbagliare una partita, quantomeno a giocarla con meno brio, meno coralità, minor grinta. Rivendichiamo il diritto ad essere stanchi ed anche un po' distratti. Rivendichiamo il diritto a vedere Gonzalo farsi "bere" dal carneade Krsticic e poi beffare Viviano con un autogol da... centravanti. Di vedere Borja Valero vagare per il campo senza meta, notare Cuadrado brutalizzato da Berardi defilarsi, assentarsi. Vedere, insomma, una Fiorentina (una tantum) in difficoltà che però non perde la testa e porta a casa il risultato. E allora ha ragione Montella a dire... "Ragazzi, è solo un pareggio".


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