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MONTOLIVO, Voglio restare e vincere in viola

di Redazione FV
Fonte: la Gazzetta dello Sport
Nella lunga intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, Riccardo Montolivo parla anche del proprio futuro: "Se ho mai pensato di cambiare aria? "No, perché non cerco altro. Voglio affermarmi qui, vincere qui, perché so che con questa maglia posso togliermi soddisfazioni e possiamo giocarce la quasi alla pari con chi ha più possibilità". Parla da giocatore e uomo maturo, Riccardo: "Se riuscissimo ad arrivare quarti sarà come andare sulla Luna. E' stata un'annata difficilissima, piena di difficoltà e cambiamenti anche tattici. Se ce la faremo, sarà una grande dimostrazione di forza da parte di tutti". Mentre parla, ha alle spalle la gigantografia del secondo scudetto viola. 
 
 
A quando il terzo sigillo? 
 
"Poter rivedere una scena a co lori così sarebbe bellissimo. Di una cosa però sono convinto: che siamo sulla buona strada. Quanto tempo ci vorrà? Diffici le dirlo, forse cinque o sei an ni, di certo vorrei vincerlo pri ma dei trent’anni perché poi di­vento vecchietto...". 
 
Da piccolo cosa o chi voleva essere? 
 
"Un calciatore. Verso i 17 anni ho capito che poteva accadere". 
 
E’ vero che il piccolo Montolivo era già del Milan? 
 
"Verissimo. A 8-9 anni dovevo andare nel settore giovanile rossonero, era quasi tutto fatto, poi mio papà decise di farmi restare. Non so quanto sa rebbe cambiata la mia vita se fossi andato là, ma so che le giovanili dell’Atalanta sono state fondamentali per la mia crescita". 
 
Quando qualcuno dice "Montolivo non cresce mai", lei come reagisce? 
 
"Dipende da chi lo dice: se lo considero importante per la mia crescita, cerco di capire, m’interrogo. Sennò non m’interessa". 
 
Se lei fosse un tifoso cosa direbbe di Montolivo? 
 
"Che è importante per la squadra e per ciò che è stato raggiunto, ma che può fare di più ed essere più continuo nella qualità". 
 
Lei è stato anche fischiato: ha mai pensato di cambiare aria? 
 
"No, perché non cerco altro. Voglio affermarmi qui, vincere qui, perché so che con questa maglia posso togliermi soddisfazioni e possiamo giocarcela quasi alla pari con chi ha più possibilità». 
 
E’ lo spot del Progetto Fiorentina. 
 
"Molti lo prendono ad esempio perché c’è continuità ed equilibrio. Per il quarto anno lottiamo per la Champions, dimostriamo stagione dopo stagione di crescere. Non è che un anno arrivi terzo e poi settimo, così non costruiresti. Invece qui sì, piano piano: ci vuole lungimiranza e pazienza perché non abbiamo le possibilità economiche altrui e più fidcia attorno, e a volte quest’an no è mancata". 
 
E’ stato lo striscione della Fiesole a trasformarvi? 
 
"Quella è stata una scossa, non una contestazione, ma noi avevamo l’orgoglio di di mostrare che non eravamo quelli di Udine. Adesso? L’intensità mentale non calerà, col Toro è gara dura e importante ». 
 
Intanto Pazzini dovrebbe fermare il Genoa. 
 
"Già chiamato, ci sentiamo sempre, siamo cresciuti assieme". 
 
Da grande cosa vorrà fare? 
 
"Avere una famiglia serena come l’ho avuta io. E vincere qui, in viola. Passando da un altro sbarco sulla luna...".