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MUSEO FIORENTINA, Senza passato non c'è presente

di Redazione FV
Fonte: www.museofiorentina.it

“Tanti auguri picchio”. Così recitava uno striscione della Fiesole. Semplice, senza tanti fronzoli. Come semplice e senza fronzoli è Giancarlo De Sisti, destinatario del messaggio d'auguri. "Picchio", intanto, si guardava intorno e chissà... Ripensava a quel 18 maggio 1969, quando prima di Fiorentina-Varese saliva le scalette degli spogliatoi con lo scudetto sul petto, conquistato sette giorni prima contro la rivale di sempre: la Juventus.

O forse ripensava a quel primo febbraio 1981, quando - vestito di un elegante impermeabile grigio - sostituiva Paolo Carosi ed esordiva come allenatore della Fiorentina, contro la solita rivale a strisce bianconere. Giancarlo osservava, confuso e felice, stringendo a se il dono che il Museo Fiorentina, braccio culturale di ACF Fiorentina, aveva pensato per lui: una targa d'argento, celebrativa dei suoi "primi" settanta anni. L'altro regalo era tutta quella gente che applaudiva, che scandiva il suo nome, che non voleva staccarsi dal ricordo più caro: De Sisti capitano del secondo scudetto, De Sisti allenatore del - quasi - terzo scudetto. Nella lunetta della tribuna d'onore del “Franchi” c'erano tutti: il patron Andrea Della Valle e l'amministratore delegato Sandro Mencucci in rappresentanza della Fiorentina, David Bini ed Alessandro Luzzi esponenti del Museo Fiorentina. La colonna sonora era l'abbraccio di tutta Firenze, grata, devota ad un romano di nascita, fiorentino di adozione. In entrambi i casi un uomo, una persona per bene.

Prima di Fiorentina-Genoa, con Giancarlo De Sisti sono stati premiati Cristiana ed Alessandro Segato, figli del grande Armando storico numero 6 dello scudetto del 1956, prima vittima della SLA tra i giocatori italiani. L'occasione era il quarantennale dalla scomparsa del compianto Armando, ed anche a loro ACF Fiorentina ed il Museo Fiorentina hanno donato una targa d'argento commemorativa. A completare un momento dove storia e valori umani si fondono indissolubilmente, la presenza di Mariolina Bernardini, figlia dell'allenatore del primo scudetto Fulvio "Fuffo" Bernardini. Insieme a lei Giuliano Sarti, portiere della Fiorentina campione d'Italia 1955-56. Come disse qualcuno? Senza passato non c'è presente, né futuro.


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