NARDELLA, Stadio? Italia ha un problema. Campi...
Fonte: Lady Radio
Il sindaco di Firenze Dario Nardella è intervenuto stamani per fare un quadro della situazione relativa ai temi di attualità di Firenze. Queste le sue parole: "Per quanto riguarda la questione scuola, faccio l'appello di far tornare i ragazzi a scuola almeno per un giorno, simbolicamente. È un appello che parte direttamente dai ragazzi che abbiamo un po' abbandonato in questo periodo e non vedo il grande problema: sta ripartendo tutto, perché non la scuola almeno per un giorno?"
I centri estivi?
"Partiranno di sicuro. Ci stiamo organizzando per farlo con le misure giuste. Confermo che li faremo e partiremo dopo la fine dell'anno scolastico, privilegiando le attività all'aperto".
Asilo Nido?
"Ho fatto più volte richiesta ai Ministri perché vengano riaperti. Non è una cosa che un Sindaco può decidere autonomamente".
La movida?
"Era prevedibile che avremmo dovuto affrontare questo tema. L'unica vera soluzione è il senso di responsabilità. Ci sono comunque degli strumenti che si possono applicare, come contingentare le entrate in piazze e strade. I sindaci non hanno bisogno di guardie civiche: se ci sono volontari che possono dare una mano al Comune ben venga, altrimenti sono solo polemiche politiche".
I musei?
"Dobbiamo fare scelte difficili. Posso confermare che nelle casse del Comune di Firenze non è entrato un euro ma abbiamo continuato a spendere: così non possiamo andare avanti. Senza sapere quando arriveranno i soldi dal Governo, non possiamo fare previsioni. Domani al Salone dei Cinquecento parlerò della rinascita di Firenze. L'ipotesi di spegnere i lampioni c'è sempre".
Lo stadio della Fiorentina?
"Vorrei essere molto chiaro. Mi pare che si stia parlando anche troppo di stadio e non commento retroscena e rumors. Giudico soltanto le dichiarazioni e atti ufficiali. Detto questo, confermo la mia linea di lavorare con tutti i miei strumenti per consentire strutturazioni anche importanti di stadi e monumenti storici. Ci sono tanti casi in Italia, come il Flaminio o il Filadelfia. In generale l'Italia è oberata da burocrazia e vincoli. Quindi qualsiasi sia la decisione della proprietà, la mia priorità è rilanciare il Franchi. Il mio obiettivo è valorizzare la storia della struttura".
L'intervento anche sul quartiere Campo di Marte?
"Una ristrutturazione del Franchi deve tenere conto anche del contesto. Da sempre parliamo del quartiere di Campo di Marte, che dovrebbe essere ancora più rafforzato. Non vedo perché nel parlare di stadio non si possa intervenire anche sul quartiere. Io comunque resto ottimista che si possa trovare una soluzione. Tra qualche giorno arriverà il Decreto Semplificazione e si porrà il problema stadi in tutta Italia. Se non si riesce a fare questo, non si può pensare neanche a stadi nuovi".
Perché non valutare l'ipotesi Campi Bisenzio?
"La storia di Firenze è legata alla Fiorentina. Io faccio innanzitutto il sindaco di Firenze, prima che il sindaco metropolitano. Non si può immaginare lo sviluppo della città metropolitana senza avere chiaro lo sviluppo urbanistico. A Firenze c'è uno stadio e una storia della Fiorentina. La stragrande maggioranza dei fiorentini ama la squadra perché è legata alla Fiorentina. Dobbiamo essere coerenti con questo principio".
Commisso che ha perso la pazienza?
"Non commento rumors e retroscena. Porto avanti il mio obiettivo".
La Mercafir?
"Quando sarà completato il concorso ne trarremo le somme".
Gli sforzi per non perdere le risorse di Commisso?
"Sono e sarò sempre dalla parte di chi vuole investire sulla città. Ho fatto il massimo per aiutare la famiglia Della Valle, adesso lo faccio con Commisso. Anche io di pazienza ne ho tanta perché sono anni che combatto con la burocrazia per la realizzazione di uno stadio. Io mi batterò col Governo e col Parlamento perché consentano a chi vuole di fare cose nella propria città. Non è accettabile che le opere si debbano fermare di fronte al muro della burocrazia. Comunque oggi a Firenze il problema non è lo stadio, ma la drammatica emergenza sanitaria e sociale. Vorrei che si mettessero in ordine i problemi".
La ripartenza del calcio?
"Da tifoso spero che il calcio riparta non per le leggi del business ma per quelle della gioia sportiva e del tifo. Da amministratore non posso che sperare che il campionato riprenda. Che non sia una farsa per l’interesse di qualcuno".