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OSMANNORO, Falde inquinate. I residenti...

di Redazione FV
Fonte: ilsitodifirenze.it

Le ex cave usate come discarica per sostanze tossiche e risorse idriche sottostanti severamente inquinate. È questa la situazione che riguarda parte dei terreni lungo via Curzio Malaparte all'Osmannoro, l'area ad ovest di Firenze individuata dal Comune che dovrebbe accogliere il trasferimento della Mercafir, per fare spazio al progetto del nuovo stadio della Fiorentina ed opere connesse. Fino all'inizio degli anni '60 parte dell'area veniva scavata, creando delle grandi cave profonde 4-5 metri, per estrarre terra argillosa e poi farne mattoni nella adiacente fornace. Dalla fine degli anni '60 inizio anni '70 le cave, oramai in disuso, furono riempite di rifiuti di ogni genere: inchiostri e materiale di risulta di un'industria tipografica; cascame di ferro e altri metalli provenienti dai torni del Nuovo Pignone, così come l'olio emulsionante usato per i macchinari del Pignone; cascame di aziende tessili e tintorie, fino alle autobotti che riversavano nelle ex cave ciò che prelevavano nei pozzi neri.

Una serie di inquinanti che hanno severamente compromesso le acque del sottosuolo. La conferma arriva dagli abitanti di Brozzi che, negli anni passati, hanno fatto analizzare le acque dei pozzi privati che adoperano principalmente per annaffiare orti e giardini. I risultati furono allarmanti: metalli pesanti ed altre sostanze nocive in alta concentrazione. L'area dell'Osmannoro, ad oggi, non è ritenuta una soluzione gradita ai grossisti della Mercafir per il trasferimento. Oltre alla collocazione (lontano dal centro cittadino) e le modestissime possibilità di sviluppo, è stato già sollevato anche il problema della viabilità. Via Curzio Malaparte, infatti, corre tra due grandi arterie: via Lucchese e via Pistoiese.

Viabilità, collocazione e possibilità di sviluppo futuro sono già ostacoli non di poco conto. Quanto emerge dai racconti dei residenti rappresenta un ulteriore aspetto negativo. Costi di bonifica, smaltimento degli inquinanti farebbero innalzare le spese che, sommate a quelle per l'acquisizione dei terreni, andrebbero ben oltre alle richieste pecuniarie fatte dal Comune alla Fiorentina per la monetizzazione del comparto Nord dell'area Mercafir (ACF ha presentato un progetto preliminare che insiste su 48 ettari dell'area Mercafir e, di fatto, renderebbe necessario il ricollocamento del mercato). Da settembre, come annunciato da Palazzo Vecchio, inizieranno una serie di incontri tra Comune, grossisti e rappresentanti di Mercafir per cercare di individuare le soluzioni al trasferimento all'Osmannoro, ma ogni giorno il percorso appare sempre più in salita. Cosa accadrebbe se la ACF Fiorentina presentasse entro il 31 dicembre 2016 il progetto definitivo per il nuovo stadio ed opere connesse e il Comune non avesse ancora sciolto il nodo Mercafir?