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PALLOTTA, Monchi chiese chi era Zaniolo. Lo stadio...

di Redazione FV

Lunga intervista di James Pallotta, ex presidente della Roma, a The Athletic, in cui l'imprenditore americano - tra le altre cose - racconta anche un curioso retroscena legato al suo precedente ds Monchi e a Nicolò Zaniolo, centrocampista passato anche per la Fiorentina Primavera: "Il primo incontro fu con Franco Baldini: nella sua shortlist Monchi non c’era. Mi prendo tutta la colpa di essermi fottuto da solo. Ünder e Kolarov sono stati buoni acquisti, ma ci sono stati errori costosi. Io ero un buon trader perché facevo le cose con la mia testa, anche se i miei analisti dicevano qualcosa di diverso. Ho commesso alcuni errori ma l’obiettivo è fare bene più di quanto fai male. Ma dovevo fidarmi. Sono rimasto a guardare e fu un errore. Non accettava aiuti esterni, dopo un mese era chiarissimo. Sentiva di dover dimostrare che era Monchi, che non avrebbe ascoltato nessuno o considerato i nostri dati. Niente. Zero. L’altro errore che ho fatto è che avrei dovuto realizzare che si chiama da solo Monchi… È come chiamarsi da soli Madonna. Doveva essere un allarme. Piano B? Non puoi avere un piano B se non hai un piano A. E non penso che avesse un piano A".

Sullo stadio com'è andata?
"Avevamo trovato molti grandi sponsor nell'attesa, Coca-Cola era uno di questi. Andai ad Atlanta, avevamo una super formazione di sponsor che volevano essere coinvolti nel progetto. Fa male non avere lo stadio oggi. Stavamo già parlando dei naming rights per 15-20 milioni di euro. Ho ricevuto un centinaio di mail da persone che mi dicevano che non vedevano l’ora di vedere lo stadio costruito, che volevano sposarsi lì... Siamo arrivati addirittura al punto di ipotizzare di metterci anche una struttura per cremare, o un cimitero, per le ceneri dei tifosi che volevano farsi spargere sul campo. Sarebbe stata la struttura più utilizzata nell’Europa del Sud. Sapevamo di avere un'enorme opportunità di generare ricavi e francamente sarebbero stati iniettati nella squadra".