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PAMPA, La Procura archivia il caso come suicidio

di Redazione FV
Fonte: Il Tirreno

Per quattro mesi è stata un giallo la morte di Carlo Maria Pampaloni, 59 anni, storico leader della Curva Fiesole il cui corpo senza vita, coi polsi tagliati, fu trovato lo scorso 26 giugno nella casa di Montecuccoli (Vernio) dove fino a due mesi prima aveva vissuto insieme alla moglie. La Procura, sulla base dei primi riscontri dell’autopsia, non era convinta che si fosse trattato di un suicidio, ma successivi accertamenti hanno convinto il sostituto procuratore Laura Canovai a chiedere al gip l’archiviazione del caso proprio come suicidio. A riportarlo è Il Tirreno Prato.

Al medico legale Luciana Sonnellini raramente era capitato di vedere una scena simile - si legge ancora -con entrambi i tendini dei polsi recisi di netto. Questo particolare ha fatto dubitare che Carlo potesse aver fatto tutto da solo. Come avrebbe fatto a tagliarsi il secondo polso se l’altra mano non poteva più essere usata? Questa la domanda che si sono fatti gli inquirenti e che ha spinto il procuratore capo Nicolosi e il sostituto Canovai a ordinare nuovi accertamenti.

A rendere tutto ancora più misterioso ci ha pensato una lettera anonima recapitata al comando di una stazione della Forestale e spedita da Padova nella quale si parlava di strane morti a Montecuccoli, con una citazione tratta da un film giapponese. La lettera era stata spedita dopo la morte di Luciana e prima di quella di Carlo. Non si è mai saputo chi l’abbia scritta, ma le indagini della Procura la fanno passare in secondo piano perché a un secondo esame il medico legale ha concluso che sì, forse con una grande forza di volontà è possibile infliggersi da solo le ferite che hanno portato alla morte di Carlo Pampaloni. E dunque, anche se non c’è un biglietto di addio, si è concluso che è stato lo stesso Pampaloni a togliersi la vita.