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PICCINI, Firenze mi manca ma al Betis sto bene

di Redazione FV

Un'esperienza in Spagna, per crescere e maturare. E il futuro? Chissà, potrebbe essere di nuovo in Italia. Cristiano Piccini si mette in mostra al Betis Siviglia, un'avventura che al difensore di proprietà della Fiorentina piacerebbe anche continuare in futuro. Piccini parla a TuttoMercatoWeb.

Dall'Italia alla Spagna, al Betis. Un primo bilancio?
"Quando sono arrivato ho giocato una partita e mi sono infortunato, ho passato tre mesi da inferno perché il tipo di infortunio che avevo non mi consentiva di fare molto. Ho trascorso le giornate a guardare la tv, a casa. Ora però sto bene, sto giocando e sono felice. Ci sono ancora tante partite e l'obiettivo è riportare il Betis in Primera".

Ambientarsi è stato difficile?
"No, neanche tanto. Conoscevo la lingua e poi i miei compagni sono dei bravissimi ragazzi che mi hanno aiutato tanto".

Quali differenze ha notato con il calcio italiano?
"La tattica, sicuramente. Quello italiano è un calcio più compatto che ti lascia meno spazi. Ma a mio avviso qui in Spagna c'è più qualità a livello tecnico e di gioco".

E il prossimo anno, si vede ancora in Spagna?
"Sinceramente al Betis mi trovo benissimo. La città è uno spettacolo e i tifosi sono incredibili, mi hanno fatto sentire importante sin dal primo giorno. In caso di promozione mi piacerebbe rimanere qui. Ma sono cose che andranno discusse a fine stagione. Ci penserà il mio agente (Dario Ristori, ndr). Io penso a crescere e a dare il meglio, a fine stagione tireremo le somme".

La Serie A, intanto, sta tornando competitiva.
"Mi sembra che il livello si stia alzando di nuovo. La serie A rimane uno dei campionati più affascinanti al mondo".

E la sua Fiorentina, come la vede?
"Sta facendo un buon campionato. Quando posso la guardo in tv. Inizialmente ci sono state un po' di difficoltà, ma le cose andranno per il verso giusto. La Fiorentina può anche dire la sua in Europa League".

Nostalgia dell'Italia?
"Certo. Mi manca la mia famiglia. I miei amici. Firenze, la mia città. Ma qui sto bene. Sarebbe stato più difficile se fossi andato in un'altra città che non è Siviglia".