PIERI, Provvedimenti "buonisti" non risolvono nulla
Fonte: Comune.fi.it
«Con provvedimenti "buonisti" non si combatte il tifo violento». Lo ha detto il vicepresidente vicario del presidente del consiglio comunale Massimo Pieri commentando «la decisione del giudice sportivo che obbliga al Napoli di giocare tutte le gare con le curve A e B chiuse agli spettatori fino al 31 ottobre prossimo».
«Da anni ormai - ha aggiunto Pieri che è anche componente della commissione sport - si invoca il modello inglese, ma fingendo di ignorare che nel Regno Unito non ci si è limitati a cambiare regole e formalità d' ingresso negli stadi: si è praticata una vera repressione senza quartiere, con interventi immediati e molto pesanti della polizia di fronte a ogni possibile scontro o incidente fra i tifosi, e con condanne senza condizionale ai violenti».
«Qui da noi - ha proseguito il vicepresidente del consiglio comunale - si è oscillato finora tra le esecrazioni, i giuramenti sulla mano dura del governo e sulla capacità autogestita dalle società di isolare i violenti, e le promesse sugli stadi che dovrebbero tornare luoghi per le famiglie. Dopo quanto avvenuto a Roma, francamente, ci si aspettava un po' più di coraggio da parte del giudice sportivo. C'è la necessità, che dovrebbe essere rivendicata anche dai dirigenti del Napoli calcio, della tolleranza zero. Dove zero significa zero. Senza approssimazioni, scusanti, autogiustificazioni, senza compromessi preventivi. La chiusura di solo due curve dello stadio San Paolo di Napoli è una decisione buonista che non risolve nulla. Anzi, rischia di sottovalutare la capacità di delinquere dei tifosi violenti».