PRANDELLI, Da ora si cambia
Fonte: il giornale della toscana
La Fiorentina, dopo aver avvertito l’esigenza di esternare il proprio malumore nei confronti dell’arbitro di Cagliari, ha deciso di chiudere la vicenda. Si torna al consueto fair-play. Anche perchè la sconfitta di Cagliari porta con sè diversi problemi. E infatti, ieri a Coverciano (per l’assegnazione della “Panchina d’oro“), Prandelli ha lanciato un mesaggio chiaro per il futuro: "Bisogna cambiare gioco". E ha chiuso la vicenda arbitri citando Tombolini - ex direttore gara e moviolista di punta di Raiuno - che alla domenica sportiva aveva detto. "Se devo rispondere in sincerità, gli arbitri, magari anche a livello inconscio, si ricordano di un giocatore che ha fatto il furbo...". "Parole - ha detto Prandelli - che fanno riflettere, mi lasciano perplesso. Fanno pensare ad un condizionamento degli arbitri: la verità, però, è che Gilardino ha già pagato e ora sta pagando la Fiorentina...". Prandelli ha capito tutto. Quella squadra che fabbricava gioco, idee, azioni spumeggianti è un ricordo in bianco e nero. Ci sono state più “Fiorentine“ nell’era di Cesare: nel primo anno, ad esempio, l’assetto viola contava su due esterni asimettrici come Fiore e Jorgensen, e in seguito su un trequartista come Jimenez al servizio di Luca Toni. Quella dell’ultimo biennio è stata impostata sulla regia di Liverani. Quest’anno Prandelli ha pensato di sostituire il regista con un centrocampista totale come Felipe Melo, abile anche in fase difensiva, sperando di avere un centrocampo meno riconoscibile. Ma questo risultato ancora non è arrivato. Così come ancora riconoscibili sono tutte le altre trame: "I dati di cui sono in possesso mi dicono che a Cagliari un pari ci sarebbe stato stretto... Ma bisogna accettare con serenità il verdetto e anche tutte le altre considerazioni sull’arbitraggio. Di sicuro, invece, dobbiamo cambiare sviluppo della manovra perché ormai tutti ci aspettano perché ci conoscono bene. Dunque, si cambia". In che modo? Lo capiremo subito, ma la sensazione è che Prandelli stia pensando da una piccola, ma tangibile, rivoluzione tattica.