PRANDELLI, Il più intelligente allenato? Jorgensen
Fonte: Lorenzo Marucci
Cesare Prandelli, presente al Festival dello Sport a Trento ha parlato dal palco. Queste le sue parole raccolte da Radio FirenzeViola: “La finale di Coppa Campioni della Juve contro l’Amburgo? A volte nel calcio entrano personaggi che con una battuta diventano un riferimento: ebbene quel giorno c’era un amico dell’avvocato che ci diceva in continuazione: “Se non prendete gol nei primi 15 minuti vincerete”; ecco, credo che il gruppo sia stato condizionato da questo personaggio. Non so se era una mago o un veggente. Non l’ho mai detto ma sono convinto che quella partita sia stata condizionata da questo personaggio. Non dimentichiamoci che il gol di Magath arrivò al nono…”.
L'ultima avventura alla Fiorentina e il disagio provato?
"Ho pensato molte volte se accettare o no, perché mi sento un tifoso della Fiorentina e so cosa significa allenare la squadra viola. Poi c'è stato un episodio che mi ha fatto riflettere. Stavamo giocando una partita contro la Sampdoria e stavamo facendo una bella gara. Alla fine Quagliarella prese la palla e fece gol. In quel momento ho sentito una sensazione strana, che non avevo mai provato nonostante lo stress che ogni allenatore sente. Un momento di ansia nuovo e mi chiesi: 'cosa mi sta succedendo?'. Parlai con lo psicologo che mi disse che avrei dovuto prendermi 15 giorni di pausa ma nel calcio non puoi. Sentii ancora quel disagio e decisi di dimettermi".
Un calciatore particolarmente intelligente che ha allenato?
"Mi ha sempre colpito Jorgensen, a Firenze era fuori rosa e un dirigente ha dovuto riprenderlo per pochi euro, si è adattato alle situazioni essendo anche un leader, quando c’era lui nessuno metteva in discussione quel che dicevo, giocava ovunque e bene"