PRANDELLI, Il tecnico delle trasferte della solidarietà
Fonte: Sky Sport
Sky Sport scrive che è tornato l’interprete del calcio gentile, quello del pallone incastonato fra schemi di campo e schemi di vita. Di civiltà. Cesare Prandelli è tornato nella sua Firenze, dove iniziò l'avventura in nazionale. A Coverciano, ha trattato le persone da calciatori e i calciatori da persone, è proprio per questo che gli allenamenti non potevano bastare. Si è inventato le trasferte della solidarietà, per insegnare qualcosa, per imparare molto. Viaggi scomodi, per intenderci, incastrati a forza fra giorni già ricchi di impegni. Ha portato l'Italia a Rizziconi, in Calabria, a correre su un campo costruito su un terreno confiscato alla ‘ndrangheta, due giorni prima di una partita contro l’Uruguay. L’associazione Libera di Don Ciotti ha lanciato l’appello, Prandelli e la Federcalcio l’hanno accolto e raccolto. Ha convinto la squadra a svolgere un allenamento a Medolla, in provincia di Modena, dove i terremoti del 2012 hanno raso al suolo scuole e chiese, aziende e vite, ma non la speranza della gente. Infine, durante gli Europei in Polonia, il tecnico di Orzinuovi ha scelto di condurre gli azzurri "in un luogo che non dimenticherete mai", disse. Settanta chilometri più in là c’era il campo di concentramento di Auschwitz.