PRANDELLI, Resta il preferito in federcalcio per l'Italia
Fonte: Sportmediaset.it
Le dichiarazioni prudenti, sibilline di Marcello Lippi e del presidente federale Giancarlo Abete di giovedì rinfocolano la possibilità che, dopo il Mondiale sudafricano, si apra un nuovo ciclo per la Nazionale italiana. I pronostici per la panchina più amata-odiata del Paese hanno un grande favorito: Cesare Prandelli, incerto sulla prosecuzione della sua esperienza a Firenze. Dove, nel caso, c'è un'idea ben precisa per il futuro: Max Allegri.
Di Prandelli, alla Federazione, piace la teoria, intesa come immagine e maniera di porsi con giocatori e media, e la pratica, tradotta come lavoro sul campo e gioco delle sue squadre. I sentimenti, però, non sono ancora del tutto ricambiati, con Prandelli che, pur sognando come ogni allenatore italiano la guida di Azzurra, vorrebbe proseguire per qualche stagione il lavoro con un club. Che potrebbe anche non essere la Fiorentina: segnali che il ciclo aperto con Pantaleo Corvino si sia impolverato sono già giunti e gli stessi protagonisti non hanno dissimulato la situazione. Molto dispendioso, non sempre gratificante, per il mister di Orzinuovi, assecondare la politica della dirigenza viola, costruire o ricostruire partendo da giocatori talentuosi quanto giovanissimi, da formare completamente negli aspetti tattici e caratteriali. Nessuna grande squadra italiana o straniera, però, sembra bussare in questo momento alla porta prandelliana: e la tentazione Nazionale potrebbe anticipare i tempi. La chiacchierata con i Della Valle che avrà per oggetto rinnovo del contratto, che scade nel 2011, chiarirà molto delle scelte future di Prandelli.
Poche, tra l'altro, le alternative anche per la Figc: i nomi sono quelli non proprio a tenuta stagna di Zola, Casiraghi, Claudio Gentile. A Firenze, invece, qualche idea per la possibile sostituzione del "Grande Cesare" c'è, è la più vivida delle altre riguarda un toscanaccio doc, Massimiliano Allegri, identificato come il mister perfetto per continuare nel solco aperto da Prandelli. Ricerca di un gioco brillante, stile personale, capacità di plasmare: e in più quell'accento che certo "garberebbe", come si dice sull'Arno, a qualsiasi fiorentino doc.