PRANDELLI, Si piazza al centro della difesa
Fonte: Il Tirreno
Cesare Prandelli non ci sta. La sua Fiorentina è tornata da Monaco di Baviera con tre gol sul groppone. Non è la prima volta in questa stagione: 3-0 la sua squadra l’aveva incassato anche un mese fa, in campionato, il 24 settembre, all’Olimpico contro la Lazio. Dopo quella sconfitta il tecnico viola attaccò i suoi giocatori parlando di gruppo diviso, dei vecchi che non avrebbero aiutato i nuovi a inserirsi, di gelosie e “orticelli”. Stavolta invece punta il dito contro quella parte della critica che non ha risparmiato giudizi negativi sulla sua squadra dopo il ko con il Bayern Monaco che complica il prosieguo dell’avventura in Champions League anche se Prandelli non è d’accordo, perché per lui «i giochi sono ancora aperti, specie se ripeteremo prestazioni come quelle dell’altra sera». Il fatto è che, a suo dire, c’è una parte dei critici che trancia giudizi «affrettati e ingiusti, fatti con la pancia». E allora, sbotta l’allenatore viola, questo non va bene e complica tutto, a cominciare dal processo di crescita iniziato tre anni fa. «Così diventa tutto più difficile. Io chiedo invece che a questa Fiorentina debba essere permesso di crescere in serenità e con la stessa serenità di giocare questa Champions League».
È arrabbiato e contrariato dopo aver letto e sentito i commenti sulla gara con il Bayern: «Penso che contro un grande avversario come la formazione tedesca abbiamo mostrato un buon calcio e ci siamo comportati da squadra vera, quando si giudica una gara così bisogna saper distinguere il risultato dalla prestazione. So bene che possiamo e dobbiamo far meglio ma intanto i miei giocatori meritano di essere ringraziati. Per questo sono venuto io a parlare, nessuno di loro deve prendersi la colpa di questa sconfitta».
Molti tifosi sono delusi, la maggioranza è arrabbiata e perplessa in particolare su Vargas, autore di una prova piena di errori. Il peruviano è l’acquisto più costoso di quest’estate (12 milioni di euro sborsati al Palermo) dopo Gilardino. «Noi non siamo ancora né il Bayern né il Lione, non abbiamo la loro esperienza, siamo un gruppo giovane, anche per questo le critiche feroci fanno male. Parte dei tifosi è stata contenta della nostra prestazione, parte dell’ambiente no. Ma noi non dobbiamo perdere la nostra dimensione».
Poi Prandelli, dopo aver difeso anche Mutu e Montolivo («Gara ottima e generosa, non meritano critiche»), si schiera dalla parte di Vargas. «Troppe critiche pesanti, neppure Platini fu così massacrato ai suoi inizi a Torino che pure furono difficili. Il ragazzo ha grandi doti e noi tutti crediamo in lui, se ora è in difficoltà non va attaccato ma aiutato, bisogna stargli vicino, noi, la società, i tifosi. Qui invece non c’è pazienza e talvolta ci facciamo male da soli. Non riesco a credere a quanto sta accadendo a Firenze, non capisco una critica così insistente».
Anche perché a suo dire tutti il discorso qualificazione non è affatto da considerarsi chiuso: «Ne sono più che convinto specie dopo l’altra sera, non è da tutti giocare a Monaco e creare almeno sei occasioni da gol. Ci hanno elogiato pure il Bayern e l’arbitro». Ora comunque bisogna voltare pagina, bisogna preparare la trasferta di Palermo e subito dopo la gara interna con l’Inter: due impegni difficilissimi nei quali Prandelli dovrà rinunciare per almeno 20 giorni di Gobbi che col Bayern ha rimediato uno stiramento al muscolo gemello interno.