PROTTI, Lettera molto bella di Prandelli. Nel calcio...
L'ex attaccante Igor Protti ha parlato a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio: "Nel calcio di oggi ci sono tante cose che non amo tanto, ma devo anche prendere coscienza che il mondo va avanti, e cambia continuamente. Io ho iniziato a giocare nel lontanissimo '83/'84 e smesso nel 2005, già nei 21 anni di carriera ho vissuto step di cambiamento rapido. Ci dobbiamo adattare, ma penso e dico che a volte per migliorarsi non bisogna guardare soltanto avanti, ogni tanto anche indietro per capire".
Cosa ci sarebbe da recuperare?
"Senso d'appartenenza, capire che il calcio è fatto di passione. Dirlo in questo anno di stadi vuoti è ancora più difficili, visto che quest'assurdità toglie l'atmosfera che è l'altra grande bellezza del calcio. Indossare una maglia deve significare qualcosa di importante: rappresenti storia, città, tifoseria. Questo è il calcio che ho vissuto io, oggi mi pare un po' diverso e vorrei si tornasse a certi valori".
Uno che non sente più suo il calcio è Prandelli, dimessosi dalla Fiorentina.
"Nel nostro paese è sempre stata una fetta importante, e c'è sempre di più la possibilità per tutti di esprimere la propria opinione. Una cosa bella, anche se andrebbe sempre fatto nei giusti modi e termini, con la consapevolezza che parlare è semplice e fare è complicato. La lettera di Prandelli è molto bella: non lo conosco di persona, ma si è sempre dimostrato sensibile e probabilmente in questo momento ciò l'ha portato a percepire alcune di quelle cose di cui parlavo. Andrebbe riportato il calcio su quei binari in cui il gruppo prevale sulle individualità, questo è importante".