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RAIOLA, Mai fatta una pizza in vita mia. Haaland...

di Redazione FV

Lunga intervista all'emittente tedesca Sport1 per il potente procuratore Mino Raiola, che ha parlato molto di sé e delle sue origini, a partire dal soprannome dispregiativo "pizzaiolo" con qualcuno lo appella: "Sai cosa? Non ho fatto una sola pizza in vita mia. Non so nemmeno come farla. Ma ho portato molte pizze agli ospiti del ristorante dei miei genitori. Il ristorante dei miei genitori è stata la scuola della mia vita".

Ti dispiace l'immagine del pizzaiolo?
"Niente affatto, ma sai davvero come è nato questo soprannome? Ebbi una grossa discussione con Sinisa Mihajlovic, che giocava nell'Inter, e nel Milan c'era Ibra. Dopo un derby, Mihajlovic disse stupidaggini su Zlatan e se qualcuno attacca i miei giocatori è come se attaccasse me. Così abbiamo iniziato a litigare e Mihajlovic a un certo punto disse: "Cosa vuole il pizzaiolo?" Tutto nacque così...

Raiola ha poi parlato a lungo della sua famiglia: "Sono nato a Salerno e quando avevo un anno i miei genitori sono emigrati con noi in Olanda, la famiglia di mia madre era già ad Haarlem. Hanno sempre lavorato molto duramente, mio padre è un meccanico qualificato e appena messi da parte i primi soldi hanno aperto un ristorante italiano. All'epoca gli olandesi non conoscevano la pizza e gli spaghetti, fu un successo. Successivamente sono stati aggiunti un caffè, un grande albergo e diversi ristoranti. A un certo punto possedevamo sette negozi. L'intera piazza del mercato di Haarlem era nelle nostre mani. Mio padre lavorava dalla mattina alla sera e non poteva stare con me. Così ho deciso che sarei stato io con lui. L'ho aiutato a lavare i piatti, a riordinare, pulire e servire".

Quindi, anche una chiosa sul futuro di Haaland: "Abbiamo pensato al suo futuro per due anni. Abbiamo le idee chiare sul dove dovrebbe andare e, naturalmente, guardiamo a ciò che il mercato offrirà. Con un giocatore come lui possiamo influenzare il mercato, non saremo noi a essere influenzati. Con i miei giocatori ho cambiato il mercato e oggi noi agenti abbiamo creato un nuovo gioco di fianco al calcio: il calciomercato. Oggi per due giorni a settimana si parla di calcio, negli altri cinque di calciomercato. Ma io faccio solo il mio lavoro e mi piace attraversare i confini".