RENZI, Emendamento? Via veto della Soprintendenza
Fonte: Radio Bruno Toscana
Il senatore di Matteo Renzi di Italia Viva, primo firmatario dell'emendamento cosiddetto "Salva-stadi" nel Decreto Semplificazioni, ha così parlato dell'approvazione avvenuta questa notte: "Si può andare avanti con il parere del Comune senza quello della Soprintendenza, questo era nell'emendamento e nella proposta. Stanotte si è votato in Commissione, venerdì voteremo in aula al Senato e poi alla Camera, dove non ci saranno modifiche. Entro il 13 settembre, insomma, sarà legge: al mio emendamento si sono uniti anche il PD, Forza Italia, le autonomie e Fratelli d'Italia. Il risultato finale è un po' diverso da come avevo impostato io, ma la Soprintendenza comunque ora non avrà più potere di veto sugli stadi come il Franchi. Tutto dovrà passare dal Comune, ovviamente, Commisso non potrà alzarsi la mattina e fare tutto da solo: rimane una svolta straordinaria, e dimostra che quando le cose si fanno per bene, insieme, si arrivano anche ai risultati. Si può lavorare anche fast, fast, fast. Per me non c'era bisogno neanche di attendere i 90 giorni di silenzio assenso, ma essendoci bisogno di un parere che valuti l'interesse economico, è normale che sullo stadio ci siano valutazioni molto importanti. Avessero fatto questo emendamento quando ero sindaco io, avrei pianto di gioia: con tutto il rispetto per la Soprintendenza, si elimina uno degli ostacoli agli stadi di calcio. Non sulle opere, tipo Uffizi, o sui paesaggi, solo per quando c'è bisogno di rifare uno stadio".
Quindi Commisso può pensare di buttare giù le curve?
"Si può fare, purché il Sindaco dia il via libera. Poi è stato messo un passaggio in più per eventuali ricorsi... Facciamo un esempio: Commisso chiamerà un architetto, chi vuole, e adesso non c'è più bisogno di sottoporre il progetto alla Soprintendenza, basta il Comune. Ipoteticamente si può pensare che il Consiglio Comunale voti contro, ma non ci credo nemmeno se lo vedo".
Il nodo è la proprietà.
"Questo però è facile. Ricordo ad esempio per i campini, quando cadde l'accordo stabilimmo con i DV che in cambio della concessione si sarebbero occupati dei lavori, e l'hanno fatto. Non so se saranno 50 o 99 anni o quanti altri, ma il punto è che il Comune può dare lo stadio e il suo rifacimento in concessione alla Fiorentina".
Non fosse arrivato Commisso a Firenze, ci sarebbe stato questo risultato? Quanto ha inciso?
"Con i se si va poco lontano. Questa legge siamo riusciti a farla passare per tre questioni: uno perché c'è un'emergenza sui cantieri; due perché sono nella maggioranza ed è meno difficile; e tre perché la Fiorentina con altre società hanno sottolineato l'esigenza di andare in quella direzione. Il passo importante in avanti è che la Soprintendenza ora non potrà più bloccare i lavori. Da senatore eletto a Firenze, poi, dico che si è fatta una doppietta tra stadio ed aeroporto".
Che ne pensa del mercato e della possibile stagione?
"Cerco di non metterci bocca, visto che non ci azzecco mai. Ogni anno dico che è quello buono, forse porto sfiga... Mi dispiace che non ci sarà Amrabat. In ogni caso meglio se togliamo a Commisso, Barone e alle altre persone in dirigenza i pensieri sullo stadio, così possono concentrarsi sul resto. Speriamo ci sia almeno un 30% di tifosi allo stadio piano piano".