ROGG, Tre anni in viola bellissimi. Su Milinkovic...
Fonte: Radio Bruno Toscana
L’ex dirigente della Fiorentina Andrea Rogg ha parlato della sua esperienza nella dirigenza viola a pochi giorni dal suo approdo al Venezia: “Mi porto dentro qualcosa di straordinariamente emozionante, ho vissuto quasi tre stagioni in un ambiente bellissimo con dei colleghi e una proprietà veramente eccezionali. Peccato che non riescano ad emergere i valori grandi, valori umani e professionali che sono all’interno della società. Mi porto dentro dei ricordi meravigliosi, se parlassi della città e dei tifosi sarei banale. Le cose negative della mia esperienza sono relative ad un paio di operazioni di mercato che abbiamo gestito con buona fede, ma che non hanno ripagato. Mi riferisco al caso Milinkovic-Savic o al famigerato difensore dello scorso gennaio, che alla fine è arrivato ma era infortunato. Sono cose che allora avevano un senso. Di cose belle ne abbiamo fatte tante, a partire dai rinnovi di Bernardeschi, Babacar, Vecino e Alonso, l’acquisto di Kalinic. Ma ci tengo a precisarlo: non ci sono cose che uno fa da solo, nel bene e nel male. Dal punto di vista aziendale sono state fatte cose interessanti, a partire dal marketing. Mi ha fatto molto piacere essere riuscito a trovare uno sponsor per le maglie, e anche la festa per i 90 anni, che poi è stata condotta dalla società in modo egregio: un conto è avere l’idea, un altro è realizzarla. Si è trattato di un lavoro enorme di accoglienza ed inviti, davvero eccezionale. Ho visto tante altre società arrivare a momenti importanti, ma quello che ha fatto la Fiorentina l’ho visto da poche parti. Io sono un ottimista per natura, lo sono fino alla morte. Leggo questa situazione come una scossa che può servire per una nuova partenza. Capisco che i tifosi adesso abbiano nella testa il peggio, ma a volte, molto spesso, le motivazioni fanno la differenza. Sappiamo che oggi sono sulla bocca di tutti le possibili cessioni di alcuni ragazzi che sono anche grandi calciatori; ecco, io mi auguro che questo ambiente che adesso sembra una polveriera possa dare delle soddisfazioni. La situazione all’inizio con Sousa non era così diversa: anche allora c’erano grossi punti di domanda, eppure il gruppo, la squadra, ha trovato le motivazioni per fare una buona stagione. Bernardeschi? Mi ricordo una telefonata che facemmo perché c’era la richiesta di andare al Sassuolo con una formula di prestito e riscatto. Telefonammo al Sassuolo e gli facemmo capire che “ognuno doveva stare al suo posto”. Dopodiché siamo riusciti a rinnovare il contratto. Oggi non so come finirà la sua storia, ma ripeto che Bernardeschi è un ragazzo eccezionale e un grandissimo calciatore. Se però adesso pensa di non avere le giuste motivazioni, può darsi che un altro giocatore possa fare meglio di lui”.