ROSSI, Cresciuto con Montella. Sto tornando
Giuseppe Rossi, attaccante della Fiorentina oggi in prestito al Levante, si è raccontato in una lunga intervista ai microfoni di Fox Sports: "L'impatto con l'Old Trafford è stato fantastico, ricordo ancora il mio esordio con la maglia del Manchester United. Avevo 17 anni, c'erano 70.000 spettatori e mi tremavano le gambe. Scholes e Giggs erano due fenomeni, avevano voglia di vincere a non mollavano mai anche in allenamento. In partita facevano la differenza, erano più forti anche di Cristiano Ronaldo. Ferguson mi voleva trattenere, ma era difficile stare spesso in panchina, perché al Manchester avevo mostri sacri davanti. Volevo dimostrare il mio vero valore.
Il Leicester? Sto facendo il tifo per mister Ranieri, è un tecnico che sa trasmettere grandi emozioni ai suoi giocatori in campo. L'esperienza al Villarreal? È stata la mia prima esperienza da titolare in una grande squadra. Ci siamo qualificati in Champions, arrivando secondi alle spalle del Real Madrid. Il mio primo infortunio grave? Avevo i brividi quando ho sentito parlare del crociato. Non sapevo cosa mi aspettava, ma poi parlando con i dottori è tornata la tranquillità.
La Fiorentina di Montella? Il mister mi ha aiutato tanto, ha sempre avuto fiducia in me. In viola ho fatto 6 mesi alla grande, grazie all'aiuto del mister e dei miei compagni. A Firenze sono stati tre anni bellissimi, mi sono sempre trovato bene. I tifosi sono fantastici, mi hanno sempre voluto bene. Era facile scendere in campo al Franchi e dare il massimo per loro. Il 4-2 alla Juventus? È stata una partita unica nella storia di Firenze, sotto 2-0 nel primo tempo. Era quasi impossibile vincere contro i più forti d'Italia. È stata un'emozione pazzesca, dopo il terzo gol di Joaquin quasi non riuscivo più a respirare. Sono stati 15 minuti di fuoco, abbiamo trovato quattro gol: a livello di emozioni forse è la partita più bella della mia vita. Il Levante? Sono stato accolto bene, fin dal primo giorno. Sto cercando si aiutare la squadra, vogliamo la salvezza. Gli Stati Uniti? Sono nato in America, mi sento americano. Quando torno a casa si parla sia in italiano che in inglese.
La Nazionale? È un sogno, sto lavorando tantissimo per realizzare questo sogno. Sarà molto difficile andare all'Europeo, ma sto davvero bene e sto trovando la continuità giusta per tornare sui miei livelli. Voglio provare di nuovo l'emozione di vestire la maglia azzurra. In passato sono stato vicino alla Juventus e all'Inter, in particolar modo ai bianconeri. Ci sono state anche diverse telefonate con la Juventus. Il mio futuro? Sono concentrato sul presente, sto lavorando per tornare come prima. Sono sicuro che ci riuscirò".