RUMMENIGGE, DV9? Fossi in lui resterei in Viola
Karl-Heinz Rummenigge, ex CEO del Bayern Monaco, ha parlato così a RTV38: “Il calcio è cambiato molto da quando gioco io. Sia per i trasferimenti che per gli stipendi, è un calcio meno piacevole perché non c’è lo spirito che c’era in campo prima. Mi ricordo la prima partita che feci a Firenze, contro Socrates, e potevo venire a giocare alla Fiorentina ma poi per motivi personali ho scelto l’Inter. Firenze è una piazza importante e adesso sta tornando in alto, la Serie A ha bisogno della Fiorentina. La Fiorentina mi contattò nel 1982, dopo il Mondiale, a me piaceva come idea quella di giocare a Firenze ma poi scelsi i nerazzurri, non fu una scelta di soldi ma perché da piccino mi piaceva molto l’Inter. Vlahovic? È un ragazzo molto giovane che ha fatto già tantissimi gol. Io gli consiglio di restare a Firenze perché rincorrere i soldi a poco più di vent’anni non porta a niente. Gioca in una bella squadra e forte, resterei ancora un po’ in viola fossi in lui. Può diventare molto forte. Commisso non ha problemi di soldi e quindi non ha bisogno di avere cifre altissime ma secondo me lui vuole fare una grande Fiorentina, come una volta. Italiano sta facendo giocare molto bene questa squadra. Il progetto della Fiorentina è serio e spero che con il procuratore di Vlahovic trovino la soluzione migliore per tutti. Chiesa? Posso confermare che è un grande giocatore e lo ha sempre dimostrato, in Nazionale, alla Juve e alla Fiorentina. È un giocatore da Bayern Monaco. Io dirigente in Italia? Ormai ho quasi settant'anni, posso dire che il lavoro in dirigenza è più difficile di fare il calciatore. Un consiglio a Rocco Commisso? Non mi piace darne molti. Non lo conosco, magari in futuro avrò questa possibilità. L'importante è avere un piano ed avere anche un po' di pazienza. Un pezzo di mosaico piano piano e poi trovare sempre i migliori allenatori sul mercato. E' una ricetta che avevamo al Bayern Monaco e che ci ha aiutato a vincere. Quanto incide un allenatore nel progetto tecnico di una squadra? L'importante è che lui e la società abbiano un progetto in comune. Soprattutto in Italia ho visto tecnici che hanno mostrato la loro mano nelle squadre che allenano. Ho notato subito dopo 15 minuti l'impronta di Italiano nella Fiorentina, malgrado lo conosca non troppo bene. Serve pazienza, ma ora, non a caso, con un po' di fortuna la Fiorentina può qualificarsi per la prossima Champions League. Viola Park anche per il settore giovanile? Noi in Germania apprezziamo la gioventù italiana. Negli anni passati la cultura del calcio del vostro Paese è cambiata in meglio perché adesso danno un'occhiata maggiore ai ragazzi. Prima si comprava un 32enne invece di un 18enne, ma ora non è così. Ciò si vede anche nell'Italia che ha vinto l'Europeo".”.