SAPONARA, GRUPPO UNITO. SARRI O GIAMPAOLO? DA LORO HO APPRESO TANTO E...
Fonte: esclusiva Radio Bruno Toscana
Riccardo Saponara fa il punto sul primo mese in viola coronato dal gol-lampo contro il Torino. Ecco le sue parole: "E' un gol inaspettato perché non pensavo di poter segnare così velocemente ed è stata una gioia immensa. Già era una soddisfazione essere titolare e rompere il ghiaccio così mi ha dato una mano per la prestazione. Uno spogliatoio così unito è difficile da trovare in questa situazione perché ognuno vuole uscirne e lo dimostra in allenamento e in campo anche se non è andata come avremmo voluto. Lo spogliatoio è rimasto tale e quale a quello dopo la vittoria sull'Udinese anche dopo due risultati negativi. Stiamo lavorando nel modo giusto, dando fiducia all'allenatore che può farci uscire da questa situazione. Se è una reponsabilità essere considerato un volto positivo? Lo è ma la portiamo tutti sulle spalle una responsabilità, dal più piccolo al più esperto, siamo tutti chiamati in causa per uscire dalla situazione. Mi rallegra essere la nota positiva della squadra ma deve essere uno stimolo. Abbiamo messo tanta foga in campo, io l'ho sfogata contro l'arbitro ed ho rischiato".
Il trequartista con più chilometri all'Empoli? "Ho sempre avuto doti di fondo e sono sempre stato chiamato a metterle in campo e aiuto i compagni nella fase di non possesso, amo la profondità e l'inserimento per questo spazio molto, soprattutto in un sistema di gioco viola in cui bisogna muoversi molto. Gol? Giocando con due centrali è difficile vedere loro andare a rete, non devo inserirsi loro ma agli esterni o alla punta. Sarri e Giampaolo in viola? Sono maestri di calcio che hanno doti umane grandi. Anche Sousa mi sta dando molto, a livello difensivo mi sta facendo fare cose che prima non facevo e che mi agevolano. Chiunque di loro mi permetterà di continuare un percorso tecnico. Tendenza trequartista-mezzala? Nel secondo anno al Milan, Inzaghi mi impostò come mezzala perché cambiò modulo. Lui bloccò la mia partenza all'Empoli proprio per farmi giocare come mezzala. L'impostazione ce l'ho ma la mia natura è il trequartista ma mi piace penare di poter giocare in più ruoli. Il pianto che seguì il gol di Pescara? Non segnavo da quasi un anno, nel 2016 trovate tante difficoltà perciò per me è stata una grande emozione anche se il gol non serviva.
Scarsa tenuta psiscologica nei grandi club? La continuità di rendimento a volte viene attribuita alla mancanza di personalità in un giovane. Io al Milan dovevo crescere ancora tanto e credo di averlo fatto. Ogni giovane ha un suo percorso. Io avevo bisogno di minutaggio per dimostrare le mie potenzialità e quello me l'ha data l'Empoli, ed ora posso farlo in un grande club ma io non sento il peso di dover dimostrare qualcosa. Le responsabilità sono mie ma perché ero inesperto e nel tempo ho accumulato bagaglio. Empoli? Non sono riuscito ad esprimermi al meglio nel girone di andata ed andare via così mi è dispiaciuto tanto, ma non potevo perdere questa occasione e ringrazio l'Empoli di avermi lasciato andare a gennaio. La casa? Finalmente l'ho trovata in centro. Ciclo lungo con Chiesa e Bernardeschi? Mi auguro che rimangano, giocatori come loro hanno qualità e spirito. Spero insieme a loro di poter dare continuità al percorso della squadra. Messaggio ai tifosi? Potremmo fare qualunque promessa, ma lunedì la squadra ha mostrato lo spirito di voler vincere e sorridere"