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SAPONARA, Lettera a se stesso: "Firenze casa mia"

di Redazione FV

Lunga lettera di Riccardo Saponara tramite i canali social della Fiorentina rivolta a se stesso. Il numero 8 viola, quasi in una confessione a cuore aperto, ha raccontato gli episodi più importanti della sua carriera:

Ti devo dire bravo. Perché fino ad oggi hai percorso tanta strada, hai vissuto momenti bellissimi e momenti che ti hanno messo a dura prova, che pero sei stato bravo a superare, grazie anche a chi ti ha supportato, a chi ha lavorato con te e di chi ti ha sempre voluto bene. Hai sempre avuto una grandissima passione per questo sport, che ti ha permesso di apprezzare quello che fai sul campo e fuori. ti ha permesso di vivere una carri-era piena di soddisfazioni, grandi conoscenze ed esperienze, che hanno fatto di te un ragazzo maturo e che hanno permesso di creati un bagaglio che ti porterai dietro tutto la vita.

Quella professoressa di italiano che diceva che devi pensare a studiare invece di inseguire i sogni, è tra le figure che ti hanno scoraggiato. era molto esigente, riteneva inutile che tu pensassi così tanto allo sport. Tua madre è andata alle udienze ed è stata redarguita per le assenze e il poco studio, ma sei stato bravo a superare questi momenti. Ci sono stati momenti in cui hai voluto mollare, in cui avresti voluto fare la valigia ed andare a casa. Soprattutto quando ti sei trasferito ad Empoli da Forlì. E' stato uno dei momenti più difficili della tua carriera, è stato un passo inaspettato, che non avresti mai pensato di poter compiere così presto. ha sconvolto la tua vita, ti ha costretto a salutare i tuoi amici, i tuoi cari, la tua famiglia, le tue abitudini.

E sicuramente ti ha creato disagio e scompiglio. Però grazie alla tua forza di volontà, alla passione che hai per questo sport hai guardato oltre e hai superato questi momenti poco felici. Con il grande aiuto dei tuoi genitori, di tua sorella e di tutti i tuoi familiari. Devi ringraziarli. Ricordo i momenti in cui li chiamavi in lacrime, chiedendo la possibilità di tornare a casa, di smettere di giocare o di tornare al campetto di quartiere con gli amici, alla tua vita normale. In quel momento i tuoi genitori hanno compiuto un passo difficile: nonostante ti vedessero in difficoltà ti hanno spronato a non mollare, anche se sarebbe stato più facile tornare a casa e dormire nel tuo letto, a rivedere i tuoi amici, svegliarti in camera tua e fare colazione tutti insieme.

Ci sono state altre figure, professionali, che hanno contribuito in maniera decisiva alla tua crescita e realizzazione. La prima è quella di Maurizio Sarri, l'incontro con il quale è stato un segno del destino, ti ha permesso di sbocciare definitivamente dopo qualche anno di incertezze in Serie B. Hai conosciuto tanti allenatori bravi e tanti ragazzi che sono prima compagni e poi ancora oggi amici. Fanno parte della tua vita anche al di la dell'attività professionale.

Hai vissuto momenti che neanche potevi sognare di vivere, come indossare la maglia del Milan, fin da bambino la squadra del tuo cuore. La squadra che tifavi allo stadio insieme a tuo padre. Hai avuto l'opportunità di approdare in una città meravigliosa come Firenze, che all'epoca neanche conoscevi e che adesso è casa tua. Hai avuto l'opportunità di vestire tante maglie prodigiose e di giocare in stadi che selezionavi solo alla playstation con i tuoi amici. Credo che tu possa ritenerti molto soddisfatto, dello spirito che metti in tutto quello che fai quotidiana-mente. non hai mai accettato di non realizzare a pieno tutte le tue possibilità, hai lottato per potertele guadagnare e riguadagnare.

Complimenti per il ragazzo che sei diventato oggi. e mi raccomando di non dimenticare di ricercare sempre il miglioramento, la crescita personale, soprattutto di chi ti sta di fianco, di chi ha bisogno dello stesso supporto di cui hai avuto bisogno tu nel corso degli anni. Ti saluto, in bocca al lupo, con affetto e stima,
Riccardo.