SARRI, Scudetto? Pensarci è l'inizio della fine
Questo Maurizio Sarri a Premium Sport: “Amo il pubblico del San Paolo, non ha eguali. Ringrazio i tifosi, il pubblico è stato strepitoso. Dopo le soste abbiamo ingressi in gara abbastanza faticosi, abbiamo faticato ad alzare il ritmo in avvio. La Fiorentina è la squadra più tecnica del campionato, abbiamo fatto bene. Nella ripresa abbiamo alzato il ritmo, siamo stati sfortunati sull’1-1. C’è stata una grande giocata di Ilicic e Kalinic, siamo stati forti mentalmente per siglare il secondo gol. È stata una gara intensa, non era facile vincere. Lo scudetto è una bestemmia? Non siamo primi, non dobbiamo guardare così in alto. E’ evidente, stiamo facendo bene. C’è tanta strada da fare e tanto da dimostrare, dobbiamo estraniarci da tutto e da tutti come abbiamo fatto nei momenti di difficoltà. Higuain finalmente sorridente? Lo vedo sereno e forte. In questo momento è in grande condizione dal punto di vista mentale, si vede da come gioca e da come si allena”. L’entusiasmo va cavalcato oppure deve essere gestito? Può essere anche positivo, a Napoli può scatenarsi l’euforia che può girarsi in maniera negativa. Bisogna smorzare i toni, la gestione delle emozioni è più difficile rispetto ad altre città. Ma anche questo - prosegue Sarri - è il bello di Napoli. E’ felice della restaurazione che ha portato a Napoli? La squadra è cresciuta per la grande disponibilità dei calciatori. Non credevo che una squadra di alto livello potesse essere così disponibile verso un allenatore che arriva dalla provincia. La squadra è cresciuta, in fase offensiva e in quella difensiva. In quella difensiva abbiamo fatto fatica all’inizio, i ragazzi hanno appreso qualcosa di nuovo. Era normale fare fatica, adesso i calciatori stanno crescendo. Sul gol di Kalinic c’è stato un piccolo errore, ma è anche vero che i viola hanno fatto una grande giocata. Cosa sceglie tra Europa League e vincere il campionato? E’ una eresia, non voglio rispondere (ride, ndr). La strada è lunga, non possiamo pensare a maggio. Sarebbe una follia pensare a traguardi così importanti ma così lontani, sarebbe l’inizio della fine della nostra crescita”.