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SCALERA, A Firenze sei mesi incredibili. Oggi insegno

di Redazione FV

Giuseppe Scalera oggi fa l'insegnante di Educazione Fisica a Bari ma solo qualche anno fa arrivava a Firenze assieme a Gaetano Castrovilli per inseguire il sogno di diventare un calciatore. A Cronache di Spogliatoio ha raccontato la sua carriera e la sua vita attuale: "Tutti i traguardi della mia carriera sono arrivati in modo inaspettato. La Fiorentina? Sono stati sei mesi incredibili, al termine dei quali purtroppo non è stato trovato l’accordo per rimanere. Non mi aspettavo questa opportunità, ho scelto con la testa e non con il cuore, perché stavo lasciando la squadra dei miei sogni per un’opportunità incredibile, a Firenze era tutto perfetto, facemmo un grande campionato e perdemmo la finale Scudetto soltanto contro l’Inter di Pinamonti, con cui ho giocato in Nazionale e che mi prendeva in giro per questo. Eravamo forti: c’erano anche Sottil e Ranieri, che ora giocano lì".

Poi sono iniziati i problemi: "Dopo il Bari e la Fidelis Andria sono andato in prestito alla Pistoiese, tornando in C, ma indovinate? Dopo due settimane la società ha avuto problemi nel tesserarmi, il Bari è fallito e quindi anche il prestito è decaduto. Ci hanno concesso gli svincoli il 28 agosto, a 3 giorni dalla fine del mercato. Ho accettato di firmare con il Pescara, sapendo di essere il terzo terzino destro nelle gerarchie e non giocare mai. Ma almeno non sarei rimasto a piedi. A gennaio chiesi però di andare in prestito per fare minutaggio: era tutto fatto con la Sambenedettese, ma l’operazione venne bloccata perché non avrei potuto fare più di 3 trasferimenti in una stagione. Cercai di spiegare che il Bari fallito non avrebbe dovuto contare, con la Pistoiese ero rimasto due settimane! Ma non ci fu niente da fare".

E cosa fa oggi? "Adesso sono un docente all’istituto superiore Volta, i miei alunni mi chiedono quanti anni ho. Ne ho 26, e loro mi chiedono quindi cosa io abbia fatto fino a quel momento. Quando scoprono che ho giocato con Barella, ad esempio, rimangono a bocca aperta e conquistati. Gli altri prof a volte mi scambiano per un alunno, per la mia giovane età