SCONCERTI, Prandelli porta buonsenso e il 4-3-3
Il direttore Mario Sconcerti è intervenuto in diretta a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio partendo dal ritorno di Cesare Prandelli alla Fiorentina al posto di Beppe Iachini: "Credo che stiamo avendo un po' di chiarimenti su come i grandi imprenditori americani intendano il calcio, anche sul fronte Roma: lì per esempio non c'è il nuovo ds, non hanno cambiato nessuno in società e anche la squadra praticamente è di Pallotta. Tutto questo per dire che nei primi mesi, forse anche nei primi anni, gli americani sono molto conservativi. Abbiamo visto quanto c'è voluto per mandare via Montella nonostante i risultati, e l'attenzione che c'è stata nei confronti di Iachini: Commisso, come sono i grandi ricchi patriarcali, si rifiuta di aver sbagliato la decisione iniziale. Quelle della Fiorentina sono legittimamente in mano al presidente, che non accetta facilmente di cambiare idea".
Che dire del ritorno di Prandelli?
"Intanto dico che lo stimo molto e che gli voglio bene, perché abbiamo fatto molta strada insieme. Non sono quindi forse il più adatto a cui chiedere, ma dico che se non altro porterà buonsenso in questa Fiorentina, che si tradurrà in campo in un tranquillo 4-3-3. Credo di poter immaginare la formazione-tipo, e ho solo il dubbio se metterà Pulgar o Duncan, ma davanti ci saranno Callejon e Ribery larghi con un centravanti, forse Cutrone. Spero che anche Ribery torni a svegliarsi: deve ricordarsi che è il più vecchio, ma anche nettamente il più pagato e quindi ci aspettiamo molto".
Prandelli potrebbe anche passare ad un ruolo da direttore tecnico?
"Certamente gli deve essere stato fatto capire. Io ho sempre lavorato anno per anno, e credo che uno come Prandelli, con tutta l'esperienza che ha, sia sempre utile in una società di tipo patriarcale. Anzi, sono convinto che andrà molto d'accordo con Commisso".
Anche Iachini lo era.
"Sì, e infatti stiamo parlando di due splendide persone".
Perché Iachini non ha mai utilizzato gli esterni d'attacco?
"La domanda ci riporta al problema dell'informazione a Firenze. La domanda a Iachini magari andava fatta prima... Ma adesso non avrebbe molto a che fare. Lui aveva questo tipo di convinzione, so che la società ha cercato tante volte di fargli cambiare idea. Dobbiamo però anche ricordarci che nessuna squadra quest'anno si è rinforzata. Nessuna. Secondo me la Fiorentina è stata veramente brava a farsi pagare Chiesa quei soldi là, che visti oggi appaiono come una cifra di un'altra epoca".
La Roma è la nota lieta delle ultime partite? Perché Fonseca era in discussione?
"Adesso il vero problema che c'è a Roma è che la nuova società non parla con nessuno. E lì ti mette in mano ai risultati: quando le cose vanno meno bene, però, è la società che deve dire il suo punto di vista o gli altri ti inchiodano. Non è nella mentalità americana quella di arrivare e cambiare... Certo, con dieci sconfitte l'avrebbero fatto. Fonseca è un ottimo allenatore, e quello che cercano società come la Roma è il tempo per capire chi possano essere le figure definitive: una stanza tecnica da portare avanti 3-4 anni".