SERIE A, Il pagellone dei Direttori Sportivi
Fonte: TMW
Negli editoriali delle ultime due settimane, Luciano Moggi, ci ha bruciato sia il Pagellone dei Presidenti che quello degli allenatori; almeno ci ha lasciato la possibilità di giudicare i Direttori Sportivi. Allora, ci proviamo noi. Se il calcio italiano è in crisi la colpa è anche di chi gestisce il sistema, di chi preferisce acquistare l'assistito dell'amico procuratore e chi privilegia l'operazione estera perché in Italia l'affare, al massimo, lo fa solo la società e non il D.S. Se consideriamo che i migliori della categoria sono fermi ai box, allora ci diamo tante risposte che prima non avevamo. Le difficoltà del Genoa sono colpa del Presidente che fa gestire il mercato a due Direttori diversi, si lamenta della classe arbitrale ma non ringrazia i poteri forti che gli consentono di essere ancora in pista, nonostante una valigetta nel baule passata sotto traccia. Istruzioni dell'uso prima della lettura e dei commenti. Il voto del Direttore Sportivo non deve essere, obbligatoriamente, una conseguenza dei risultati della squadra. Ci sono D.S che contano poco nel club e a gestire il mercato sono i Presidenti.
BARI – Guido Angelozzi voto 5
Paga una politica al ribasso della famiglia Matarrese. Non può far mercato con i propri soldi ma con quei pochi che gli mette a disposizione la proprietà. Commette due errori: non compra un difensore centrale, perso Rinaudo il 31 agosto non si fa trovare con un'alternativa pronta, e ascolta troppo il parere di Giampiero Ventura. L'allenatore non chiede certo la formazione al Direttore. Ognuno il suo. Purtroppo conferma le nostre previsioni di agosto: squadra candidata seriamente alla retrocessione.
BOLOGNA – Carmine Longo Voto 4
Pur di tornare in pista appoggia un progetto scellerato di un personaggio poco noto al mondo del calcio. Manda via Franco Colomba senza avere alcun titolo (i mesi successivi lo hanno dimostrato) e crea troppa confusione tra ambiente e spogliatoio.
BRESCIA – Gianluca Nani Voto 6
I calciatori di valore li ha portati: Eder, Diamanti, Daprela e Kone. L'intesa con il Presidente aiuterà la squadra ad uscire dalle difficoltà. Gennaio sarà decisivo ma Nani ha dimostrato, negli anni, competenza e trasparenza.
CAGLIARI – Francesco Marroccu Voto 6,5
Se non avessero gestito così male la vicenda Marchetti, a Cagliari, avrebbero meritato anche un bel 7. Trattiene i gioielli e inserisce i nuovi al momento giusto. Mercato oculato, mai scellerato. Andava tutelato maggiormente Pierpaolo Bisoli. Quando nello spogliatoio comandano i calciatori potrebbe diventare un problema, in futuro, anche per la società.
CATANIA – Pietro Lo Monaco Voto 6,5
La squadra è competitiva, dall'Argentina non sbaglia un colpo e un Direttore come lui lo vorrebbero tutti i Presidenti ed allenatori. Padre-Padrone del club riesce a tutelare gli interessi della società anche nel periodo più difficile. Il vero miracolo lo ha fatto lo scorso anno: salvezza con media età abbassata di 4-5 anni. Quest'anno si aspettava il salto di qualità ma se l'allenatore non valorizza i calciatori gli manca solo di andare in panchina. Qualcuno insegni a Giampaolo anche la fase offensiva. Serve un difensore: Lo Monaco marca stretto Galeano, argentino dell'Independiente che ha appena vinto la Copa Sudamericana. Provocazione per "Don Pietro": prenda Nestor Sensini per la panchina. Sarebbe l'allenatore giusto al posto giusto.
CESENA – Lorenzo Minotti Voto 4
Poche responsabilità se non hai un budget per costruire una squadra da serie A. Tasso tecnico improponibile per la categoria e un club che non sfrutta al meglio le grazie della passata stagione. Sbagliata la scelta dell'allenatore; qualcuno doveva spiegare al Cesena che a Piacenza conquistò la promozione in serie A e non in B.
CHIEVO – Giovanni Sartori Voto 7
Progetto vincente e fantasia sul mercato. Intesa con il Presidente ed il gioco è fatto. Il Chievo è un modello che rischia solo quando sbaglia la scelta dell'allenatore. Quest'anno è partito bene, adesso è in difficoltà; speriamo solo che Pioli si confermi tecnico da massima serie. Trattenere, quasi, a vita Pellissier è un segnale forte all'Italia intera.
FIORENTINA – Pantaleo Corvino Voto 4,5
Da Re del mercato a Principe della confusione. In estate ha sbagliato tutto quel che c'era da sbagliare; i risultati sono sempre una conseguenza del mercato. Non sostituisce Jovetic, nonostante nella sfortuna trovi la fortuna che il ko del montenegrino arrivi a mercato estivo ancora aperto. Non acquista un difensore all'altezza e l'unico investimento, dopo D'Agostino, lo fa in Scozia con Boruc. Si salva con i giovani della Primavera che stanno facendo benissimo. L'occhio è sempre il solito ma il fiuto dell'affare dov'è finito?
GENOA – Stefano Capozzucca Voto 5,5
Il voto è per il Direttore Sportivo ufficiale, poi, c'è anche quello "tecnico". Sta di fatto che pensavamo di vedere un Genoa competitivo per la parte alta della classifica e, invece, ci siamo ritrovati un gruppo con tanti doppioni e calciatori sopravvalutati. Il problema è a monte. Se il Presidente Preziosi crede di avere l'immunità, probabilmente, dovrà rivedere le sue convinzioni.
INTER – Marco Branca S.V.
Meglio senza voto che un 4. La decisione è del Presidente, quindi, il Direttore non può fare di testa propria. Crediamo ancora in Coutinho, nonostante la falsa partenza. Cambiare l'allenatore in corsa sarebbe un fallimento per tutti.
JUVENTUS – Giuseppe Marotta Voto 7
Da 8 i colpi Quagliarella, Aquilani e Krasic. Ottimo l'ingaggio di Storari, evitabili quelli di Rinaudo e Traorè. Il passo decisivo dovrà farlo a gennaio. Può crescere insieme alla nuova Juve di Agnelli. Se dovrà fare un investimento, meglio spendere qualche soldo per la difesa che per l'attacco. Troppa confusione per Gigi Buffon. Andava tutelato.
LAZIO – Claudio Lotito (Presidente) Voto 7
E' cambiato anche il Presidente, sempre oculato e più attento al mercato. Le guerre non portano a nulla; lo ha capito anche Lotito. Strappa Hernanes alla concorrenza europea, riscatta Floccari e tiene Zarate nonostante gli attacchi inglesi. Affrettati gli acquisti di Garrido, Bresciano e Gonzalez. Sbaglia, se pensa, che potrà fare il mercato da solo a vita, necessita di un vero D.S.
LECCE – PierAndrea Semeraro (Presidente) Voto 4,5
A Lecce speravano in un progetto, invece, è la solita storia: ascensore tra A e B che inizia a stancare. Un uomo mercato vero occorre al club. Estate di risparmi ma è noto che il risparmio non è mai guadagno. Occorre un centrale di difesa urgentemente. Si pensa al Sudamerica.
MILAN – Adriano Galliani (Amministratore Delegato) Voto 8
Vera dimostrazione che quando il Milan si muove sul mercato, seriamente, fa le cose in maniera egregia. Galliani esecutore perfetto, Braida osservatore infallibile. Chiudono la trattativa Ibra da manuale del mercato. Per non parlare dell'operazione Boateng. Il rilancio di Robinho fa arrossire Real e City. Yepes, però, ce le potevano risparmiare.
NAPOLI – Riccardo Bigon Voto 7
Lavora con intelligenza e sotto traccia. L'operazione Cavani fa incrementare il suo voto, avesse tenuto anche Quagliarella avrebbe fatto bingo ma non si può considerare una strategia di mercato. Diamo tempo a Sosa, sufficiente l'apporto di Yebda. Esame di maturità a gennaio ma, nel frattempo, occorreva arrivarci a fine anno. L'apporto dei "vecchi" è sempre decisivo.
PALERMO – Walter Sabatini Voto 5,5
Lascia la nave senza aspettare che tocchi la riva. Gli danno meriti che appartengono ad altri. Ilicic e Bacinovic sono stati segnalati a Zamparini da Giorgio Perinetti. Va via e non concede neanche un'intervista quando, invece, occorreva dare delle spiegazioni anche per la propria credibilità professionale.
PARMA – Pietro Leonardi Voto 6,5
Cala il jolly Angelo e passa quasi inosservato. Affida la squadra a Pasquale Marino e non se ne pentirà. Il rilancio di Crespo, la conferma di Antonelli e l'acquisto di Candreva sono tutti meriti dell'ex Direttore dell'Udinese. Occorre, obbligatoriamente, un attaccante a gennaio. Rafael Moura del Goias, scadenza contrattuale a dicembre, rappresenterebbe la perfezione.
ROMA – Daniele Pradè Voto 6
4 per Adriano, 7 per Borriello. Il 6 lo strappa. Per il resto non si può giudicare un Direttore Sportivo senza soldi e senza società…ancora per poco. Il suo destino, comunque, sembra segnato. Sarà lontano da Roma.
SAMPDORIA – Sergio Gasparin Voto 5,5
Dalla Samp ci aspettavamo un altro tipo di mercato. Ha mandato al vento la grande possibilità di accedere alla fase a gironi di Champions League e ha gestito male, dal primo giorno, il caso Cassano. Occorrono rinforzi in attacco. Due Direttori sono troppi per una società, se poi ci aggiungiamo anche un commercialista…
UDINESE – Carlo Larini Voto 5
Tutto passa per il Presidente Pozzo ma la figura del D.S. in questo caso viene meno. Udine è ormai, da tradizione, piazza prestigiosa. Dovrebbe avvalersi della collaborazione di un Direttore con più poteri.