SERIE A, Quando le panchine cominciano a scottare
Fonte: tmw
D'estate, i buoni propositi non mancano mai. Si parla di progetti, di linea comune, di continuità. Pensieri magari reali, ma che a volte, spesso, o quasi sempre finiscono poi per evaporare con il pallido sole di fine estate, per poi essere definitivamente spazzati via con i primi freddi dell'autunno, quando si inizia a fare sul serio. Sono ovviamente gli allenatori i protagonisti di questa situazione paradossale, caratterizzata da una costante instabilità, una linea sottilissima destinata a ribaltarsi nel tempo di un gol.
È il caso di Claudio Ranieri, passato in un'estate da eroe ad imputato. Romano e romanista, solo un paio di mesi fa era assediato da tifosi e cronisti affinché si legasse a doppio filo con una società che aveva portato ad un passo dai traguardi più prestigiosi; ora invece è considerato come la causa principale del pessimo avvio di stagione giallorosso. Evidente che anche lui abbia le sue responsabilità, ma un po' di equilibrio in più nei giudizi, in un senso e anche nell'altro sarebbe stato sicuramente utile ad analizzare la sua situazione in maniera un po' più lucida.
Lo stesso discorso si può allargare a Sinisa Mihajlovic. Una stagione di grande successo a Catania, dovuta in parte a meriti propri, ma anche e soprattutto all'esemplare organizzazione costituita dalla dirigenza siciliana, lo aveva portato addirittura ad essere considerato come uno dei più autorevoli candidati alla successione di sua maestà Josè Mourinho. Solo immaginare che l'inizio di stagione fallimentare della Fiorentina sarebbe potuto toccare alla squadra campione d'Europa, mette i brividi e consiglia di andare oltre. Dove si scorge Mimmo Di Carlo, nuovo mister X del campionato. Non perché sia non lo si conosca, tutt'altro: le sue stagioni da favola al Chievo sono sotto gli occhi di tutti, quanto piuttosto per la propensione al pareggio della sua Sampdoria, reduce da tre punti ed un solo gol segnato nelle ultime tre partite di campionato. Poco per tutti, figuriamoci per chi partiva con ambizioni europee e vanta in attacco una coppia del calibro di Cassano e Pazzini.