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SIMONI, I viola devono abituarsi al turn over

di Redazione FV
Fonte: TMW

Nella settimana che porta al derby - anche se il turno infrasettimanale spezza un po' l'attesa di una città intera - non si può parlare di campionato con Gigi Simoni, uno degli allenatori interisti più vincenti degli anni '90.

Partiamo dal campionato, sorpreso da Milan e Roma?
"L'Inter e la Juve hanno fatto la partenza che ci si aspettava, il Milan ha deluso. Anche la Roma, ma i rossoneri di più. La squadra dev'essere un po' aggiustata e in queste partite di inizio campionato non è andata molto bene. Nelle ultime due partite ha fatto bene, potrebbe esserci una ripresa. Giocatori validi li ha, però non possono giocare sempre gli stessi".

Servivano aggiustamenti per il reparto difensivo?
"Ronaldinho, Shevchenko, Flamini sono tutti giocatori importanti, ma agiscono dal centrocampo in su. Io mi sarei preoccupato più della difesa per coprire coloro che si infortunano di più come Nesta o Maldini. Secondo me manca qualcuno nella retroguardia e un centravanti fortissimo come Eto'o o Drogba".

Di nuovo sul mercato a gennaio, quindi?
"Può darsi che i calciatori vadano tutti bene, non ci siano infortuni e si rimanga così. Ma a mio avviso serviva un mercato più oculato. E' stato preso Senderos, sicuramente bravo, ma il Milan ha bisogno di campioni assoluti per quello che vuole e deve fare".

Lippi ha detto, quando si sono fatti male Gamberini e Grosso, che c'è mancanza di difensori
"Solitamente siamo sempre stati bravi dietro e con problemi da altre parti. Adesso in difesa si fa fatica a trovare delle opzioni valide. Ci sono ancora Cannavaro e Materazzi, ma per loro gli anni passano: di giovani così importanti nel nostro panorama non ne vedo. E' evidente che ci siano delle carenze".

E da cosa dipende il fatto che non ci siano difensori nel nostro panorama?
"Eravamo abituati a giocare a uomo e quindi eravamo fortissimi in difesa. Eravamo tra i migliori. Ora giocando a zona servono caratteristiche diverse e anche i difensori fanno fatica. Ci vorrà un po' di tempo, ma è chiaro che i difensori che fino a poco tempo fa erano numerosissimi adesso mancano. In più ci si fa male frequentemente, perché il lavoro è molto stressante e pesante, fra partite di precampionato, Champions, Nazionale".

Quali squadre arriveranno nei primi quattro posti?
"Il Milan è da vedere, la Roma ha fatto un paio di anni molto belli e se si riprende è una squadra di rilievo. Serve Totti. Inter e Juventus faranno sicuramente un bel campionato. E poi c'è la Fiorentina".

Prandelli ha detto che manca coesione
"Quando una squadra cambia un po' le ambizioni deve irrobustirti soprattutto sul piano numerico. Oggi la Fiorentina vuole avvicinarsi alle prime, per questo ha un organico superiore al passato. E ciò vuol dire che la gente deve abituarsi a giocare alternativamente e non arrabbiarsi o rimanerci male se si sta fuori qualche partita. Basti guardare l'Inter, che ha una squadra in campo e una in panchina, ma anche Juventus e Milan. Alla lunga chi merita gioca".

Si aspettava un Gilardino rinato?
"Lui ha fatto dei campionati bellissimi, io ho avuto la fortuna di averlo da ragazzino col Piacenza. Questo giocatore è andato a Parma e ha fatto caterve di gol. A Milano s'è trovato in una società che non stava andando bene, è stato messo in discussione e non è riuscito a esprimersi. Ora è alla Fiorentina, s'è ritrovato con Mutu e Prandelli, è un ambiente molto favorevole. Se non fosse partito così bene subito poteva anche lasciare il posto a Pazzini".

Com'è Gilardino?
"A 17 anni era già così: fisicamente potente, forte, un grosso atleta. Un giocatore che finalizza in tutti i modi: opportunismo, testa, acrobazia. E' un Inzaghi, e insieme non potevano giocare. Ora con Mutu si integrano bene e ha trovato questa partenza meravigliosa".

Le piace Jovetic?
"L'ho visto giocare, è un ottimo giocatore. E' giovanissimo, molto talentuoso tecnicamente. A chi non piace allenare i calciatori bravi? Bisogna aspettarlo, ma ha molte qualità".

Quant'è importante basarsi su giocatori giovani?
"Dipende dagli obiettivi della squadra. Se uno vuole vincere il campionato bisogna formare una giusta amalgama fra vecchi e nuovi. Chi è come il Palermo - o come la stessa Fiorentina di qualche anno fa - può partire con l'obiettivo di puntare molto sui giovani".

Inter targata Mourinho sta facendo meglio?
"Non mi esalto mai per tre/quattro partite. Credo che Mancini, negli ultimi anni, ha vinto sempre e magari la squadra non era fortissima come ora. Mourinho ha vinto qualche partita con un pizzico di fortuna. Bisogna aspettare a dare giudizi, è troppo presto".

Le piace il portoghese come personaggio?
"Ha avuto la fortuna di allenare squadre importanti come Porto, Chelsea e Inter. Quando alleni queste squadre puoi vincere spesso e molto. Secondo me è un ottimo allenatore, però in alcuni casi può evitare di usare le ironia. Fai presto a diventare antipatico alla gente, finché vinci non ci sono problemi. Lui dice di essere un vincente, ma è anche facile finché alleni squadre di quel calibro: quando sono stato all'Inter ho vinto la Coppa Uefa e poi mi hanno rubato un campionato. Certamente è un personaggio interessante".

Il Torino, con Bianchi e Amoruso, lo vedi rafforzato?
"Mi è sembrato più frizzante rispetto allo scorso anno, penso possa fare bene. Può ambire alla Coppa UEFA, ma ci sono anche tante altre squadre forti come Palermo, Sampdoria o Udinese. Io sono tifoso del Toro, mi auguro che faccia bene".

E il Napoli?
"Un'altra squadra che può puntare alla UEFA, ha grandi giocatori di livello assoluto, ha una buona mentalità. Può arrivare quarto o quinto, in quella zona. In coppa era meglio se avesse vinto 3-1 col Benfica, ma anche fuori casa col contropiede può giocarsela".

Chi vince il derby?
"Più Inter che Milan, ma anche i rossoneri possono trovare il guizzo. Vedo l'Inter favorita perché è in condizione e applica meglio gli schemi".