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SPALLETTI, Le lacrime nel saluto alla Roma

di Redazione FV
Fonte: Leggo

Martedì pomeriggio mentre stava dicendo due parole ai giornalisti fuori dal Bernardini gli è venuto un groppo in gola e per non piangere se ne è andato via, ma ieri non ce l’ha fatta a trattenere le lacrime. Ieri è stato veramente l'ultimo giorno di Luciano Spalletti nella sua non più sua Trigoria, e quando se ne è andato via ha pianto. Anzi lo ha fatto quando in mattinata ha cominciato a salutare tutti, giocatori, magazzinieri, massaggiatori, inservienti, custodi e tutti erano colpiti e toccati dal momento. Luciano Spalletti ha pianto e non gli sono bastati i soliti occhiali scuri a nascondere i segni dell’emozione.


Ieri, mercoledì 2 settembre 2009, attorno alle dieci e mezza di mattina, è finita l'era spallettiana. E' stato splendido, si sono cantati. Anche i giocatori, coi quali il rapporto non era più 'favoloso' come nei primi tre anni, non se l’aspettavano questo tipo di finale, non si aspettavano proprio che finisse. Nella prima seduta la squadra, nella sua quasi totalità, è apparsa quasi stordita dalle dimissioni dell’allenatore, del loro ex allenatore.

Di Spalletti, oltre le coppe e gli 'insegnamenti giusti', resta anche Paolo Bertelli: a meno di clamorosi ripensamenti delle proprietà, il preparatore atletico sarà inserito nello staff di Ranieri insieme con l'allenatore in seconda Christian Damiano, l’allenatore dei portieri, Giorgio Pellizzaro, il collaboratore tecnico Paolo Benetti e l’altro preparatore Riccardo Capanna. Per adesso Spalletti resta a Roma, all'estero ci andrà per fare la visita a Ferguson. Resta a Roma perché si sente romanista come lo sono diventati i suoi figli. Come le lacrime di ieri raccontano.