STADIO, Via libera di Domenici
Fonte: La Nazione
Il sindaco ha ascoltato attento. Della Valle lo ha definito «un amico», anzi, «un fratello», ma questo non ha impedito a Leonardo Domenici di non accettare la provocazione che Andrea e Diego Della Valle gli hanno rivolto nella sala piena di stucchi del nuovissimo Four Season Hotel. Domenici per dare la sua risposta è rientrato in Palazzo Vecchio. E da qui non ha, comunque, mancato di apprezzare un progetto di cui, in realtà, ha già parlato molte volte con Diego Della Valle (lo ha incontrato nuovamente anche ieri pomeriggio) e che da tempo lo appassiona. «Non ci è stato presentato solo il progetto del nuovo stadio. Anzi, l’elemento più interessante è quello che tiene insieme sviluppo della città e progetto sportivo. E’ una proposta molto importante, sia qualitativamente che per il profilo giuridico-istituzionale nell’idea della Fondazione. Sarà un banco di prova per tutti: istituzioni, forze politiche, e non solo. Ora bisogna entrare nel merito e lavorare; mi impegnerò non dico per realizzarlo, visto che fra qualche mese smetterò di fare il sindaco, ma per avviarlo sì».
POI L’ATTESA dichiarazione ‘tecnica’: «Credo che ci siano sicuramente le condizioni urbanistiche per realizzare il progetto. Dovremo andare a vedere i problemi e le compatibilità con molta serietà e rigore, anche in una dimensione di città metropolitana: perché se lo stadio dovrà essere sul territorio del Comune di Firenze, comunque avrà una relazione con tutta la realtà circostante. E non possiamo escludere nessuna soluzione, dentro e fuori i confini del Comune».
Certo, Domenici non fa mistero che «preferirebbe che il nuovo stadio fosse sul territorio del Comune di Firenze. Anche visto il legame che da sempre esiste tra la città e la Fiorentina. Spero che ciascuno faccia la sua parte: sia le istituzioni che la politica; credo che ciò che preme di più anche alla famiglia Della Valle, sia riconoscere l’aspetto di serietà che questo progetto porta con sé». Poi un sospiro di sollievo: «Potremmo finalmente risolvere problemi e disagi legati alla presenza dello stadio nella zona del Campo di Marte».
MA IL QUARTIERE VIOLA sarà davvero a Castello? «E’ una delle aree su cui si dovranno vedere le compatibilità e le possibilità; non solo urbanistiche, ma anche legate all’intervento già previsto. C’è un piano, una convenzione, ci sono investimenti già partiti (quelli di Sai Fondiaria ndr). Dobbiamo vedere la questione in positivo: non come un problema, ma come un’occasione per rimettere mano complessivamente ad una pianificazione strategica ed urbanistica di tutta l’area, fuori e dentro il territorio fiorentino». Chiude l’intervento e già pensa a «una sorta di piano regolatore dell’area».
Superato l’imbarazzo mattutino davanti alle pressanti richieste di Della Valle, tutti i candidati sindaci presenti hanno preso la parola nel pomeriggio. E certo se il merito della proposta li ha intrigati da subito, il metodo dei Della VAlle li ha sconcertati: molto imprenditoriale e poco politico. Unica eccezione Eugenio Giani, che, anche in qualità di assessore allo sport, ha ritenuto invece di dare subito un segnale («anche se a solo a titolo personale») di gradimento del progetto per il nuovo stadio e dell’idea sulla cittadella viola. «E’ una proposta che consente il salto di qualità. Non solo un’idea nuova per lo stadio, ma tutta una serie di infrastrutture e servizi per la città e il turismo. Mi impegnerò nel mio incarico istituzionale affinché l'amministrazione comunale possa seguire la procedura più giusta per concludere l’iter nel modo più conveniente nell’interesse pubblico».
Non ha invece fatto mistero di non essere rimasto ‘affascinato’ dallo stile dei patron viola, l’assessore regionale all’urbanistica Riccardo Conti. Silente (anzi borbottante) per l’intera presentazione. Però Conti si è subito candidato «a coordinare, anche
su richiesta del sindaco Leonardo Domenici, un tavolo di area al quale saranno invitati tutti i sindaci della piana, la Provincia e gli altri soggetti interessati. Rispetto a un progetto di qualità ci vuole da parte delle istituzioni una risposta di qualità». Netta la replica ai Della Valle su tempi e modi: «Come fare sul piano urbanistico spetta alle istituzioni dirlo». Se Conti frena, il presidente della Provincia Matteo Renzi accelera. Mette «da subito la Provincia e i suoi uffici a disposizione per lavorare insieme alla Fiorentina e alla Fondazione viola». E non nasconde il suo entusiasmo: «Il progetto Viola punta allo scudetto non solo calcisticamente parlando, ma allo scudetto come territorio: eleva le ambizioni e i sogni di una terra che non può aver paura di volare alto».
Interessato e incuriosito anche l’assessore Graziano Cioni nel suo stile, però, non ci sono troppe parole: «Amministratori e politici di questa città hanno il dovere di esprimere le proprie valutazioni — ha ribadito — dando risposte chiare e in tempi ragionevolmente brevi». Sintetico, diretto, senza sdolcinature. Un po’ come la collega di giunta Daniela Lastri: «Finalmente un’ipotesi sulla quale confrontarci». Certo prima le verifiche urbanistico ambientali per definire dove realizzare il progetto». L’ottica? «Metropolitana tenendo presenti le infrastrutture, la mobilità. I tempi? «Certi e brevi».
Parla di «un’offerta di matrimonio» l’onorevole Lapo Pistelli. Ma avverte: «c’è una sola area possibile, finora progettata con una diversa destinazione e distribuzione. Un’area il cui disegno finale dovrà a questo punto tenere assieme e sciogliere tutti i principali nodi dell’assetto metropolitano di Firenze: lo sviluppo dell’aeroporto, il passaggio dell’alta velocità, il nuovo polo universitario, il termovalorizzatore, il tubone». Però la proposta di matrimonio gli piace. Anche per lui il fidanzamento è già iniziato.