STORIA VIOLA, Dopo 21 mesi il ritorno del "Capitano"
"Niente ti ha distrutto, sei come il sole, risorgi ed illumini tutto". Così recitava lo striscione della Curva Fiesole che accoglieva il ritorno sulle scene calcistiche del "capitano" viola per definizione, Giancarlo Antognoni. Era il 24 novembre del 1985 e da ben 21 mesi "Antonio" mancava dal rettangolo verde dell'allora "Comunale", cioè da quel 12 febbraio 1984 nel quale il sampdoriano Pellegrini, con un intervento in verità fortuito, gli aveva provocato la frattura scomposta di tibia e perone della gamba destra.
Nel mezzo due interventi chirurgici, l'ultimo dei quali, finalmente risolutore, a Torino dal professor Gallinaro, quindi la lenta rieducazione col ritorno in gruppo all'inizio del campionato 85'-86'.
Sulla panchina viola siede Aldo Agroppi, tecnico rampante, che mal sopporta le pressioni della piazza per un rientro anticipato di Giancarlo. Aldo privilegia il giovane Roberto Onorati, fin lì degnissimo sostituto del "capitano", e si arrivò perfino allo scontro aperto tra la tifoseria ed il mister di Piombino con tanto di zuffa ai "campini", sedata nientemeno che da Daniel Passarella nell'insolita (per lui) versione di "paciere".
Il pomeriggio del 24 novembre arriva il tanto atteso momento. E' la metà del secondo tempo, il famoso striscione si srotola, e l'incubo finisce..."Antonio" è tornato. La partita era un Fiorentina-Bari, terminata con uno scialbo 0-0, ma nessuno se ne accorge. Antognoni disputerà una buona seconda parte di campionato, giocherà 19 partite senza, tuttavia, tornare agli antichi splendori.