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TAVECCHIO, Oggi la sentenza della UEFA

di Redazione FV
Fonte: tuttosport.com

Qualcosa di più che un´atmosfera di semplice attesa, quella che si respira in Figc mano a mano che si avvicina il giorno in cui l´Uefa si pronuncerà nei confronti di Carlo Tavecchio, il presidente messo sotto inchiesta per le sue presunte frasi razziste. Qualcosa, anzi, che somiglia parecchio a un nervosismo che cresce, nel timore che i giudici di Nyon decidano di usare la mano pesante nei confronti del presidente federale. Nei corridoi di via Allegri si susseguono le indiscrezioni riguardo le possibili sanzioni; si va dalle previsioni "ottimistiche" di coloro che si aspettano un´inibizione di un paio di mesi con annessa multa, a quelle ben più pesanti di chi si aspetta una squalifica di un anno intero con il divieto di ingresso negli stadi europei. Una forbice, come si vede, molto ampia ma che, in ogni caso, non "taglia" il nodo del problema: dover fare i conti con un l´imbarazzo indotto dal dover fare i conti con un presidente federale appena eletto e squalificato dall´Uefa per affermazioni riconducibili al razzismo.
L´apertura del procedimento disciplinare è conseguente alle frasi pronunciate da Tavecchio, prima ancora della sua elezione, su «Optì Poba´ che mangiava le banane prima di venire in Italia per giocare al pallone», parole che hanno fatto sobbalzare i dirigenti Uefa e lo stesso Michel Platini, sempre più impegnato nella battaglia contro ogni tipo di discriminazione. A rendere ancora più delicata e imbarazzante la posizione di Tavecchio s´è aggiunta la "fastidiosa" coincidenza della scelta, da parte dell´Uefa stessa, proprio di Roma come sede per la conferenza "Respect Diversity". Occasione durante la quale era palpabile il disagio per l´assenza di Tavecchio, il padrone di casa sotto inchiesta per frasi a sfondo razzista, per ovvie ragioni di opportunità. E Platini non ha evitato di affrontare la questione bollando il comportamento di Tavecchio con un´affermazione tagliente: «Ha espresso frasi che hanno provocato stupore e riprovazione. L´Uefa ha deciso di aprire una inchiesta su cui si esprimerà, dunque non entrerò nel merito». Non lo ha fatto neppure al di fuori dell´ufficialità del convegno, ma non ha tralasciato di far trasparire il proprio fastidio. E contribuendo, ecco il punto, a far crescere l´attesa per la pronuncia dell´organismo di Controllo Etico e Disciplinare dell´Uefa a cui è stato demandato il caso.