TMW, Per Sousa una conferma di circostanza?
Fonte: TMW
"Il mio futuro? Dicendo attraverso un comunicato che avevo deciso di restare a Firenze i giochi sono chiusi". "Ancora una volta hanno ribadito la voglia di lavorare insieme e io sono felicissimo di poterlo fare". "Sono l'allenatore della Fiorentina e do disponibilità per continuare ad esserlo con professionalità ed entusiasmo". Tre frasi particolarmente simili che, negli anni, si sono sentite a Firenze. Difficile riuscire, senza ausilio di Google, a distinguere i tecnici viola nel momento della decisione di rimanere a Firenze.
Almeno sulla carta, perché la prima dichiarazione è di Cesare Prandelli. L'ultima è di Vincenzo Montella: la prima nel 2010, quando poi Prandelli decise di lasciare Firenze per prendere le redini della nazionale italiana (con quattro anni di esperienza, un secondo posto all'Europeo e parecchie contraddizioni nel mondiale brasiliano), la seconda nel 2015, con l'epilogo che tutti si ricordano. Quella giornata con il telefono spento, la voglia di lasciare Firenze e andare in una big - magari il Milan - ma con una clausola rescissoria di mezzo.
La verità è che la conferma di Paulo Sousa appare davvero di circostanza, solo per chiudere una discussione lunga mesi e che i tifosi viola sono costretti ad ascoltare ogni settimana. Forse per la prossima conferenza stampa il portoghese eviterà di avere domande sul proprio futuro, salvo poi decidere per il meglio in estate. Perché non si può dire, con queste premesse, che non ci sia una telenovela già pronta. Dopo Salah, Mammana, Neto, in parte anche Babacar e Bernardeschi (mesi per il rinnovo), ai tempi anche Montolivo e Toni. Sembra che manchi comunicazione, oppure organizzazione. A meno che non sia una tafazziana scelta per dare sempre la colpa agli altri.